Ha parlato di comunismo, del conflitto in Afghanistan e del disastro di Chernobyl partendo sempre dai protagonisti. A tu per tu con la scrittrice bielorussa premio Nobel per la letteratura nel 2015.
La prima volta si incontrano in collegio. L'una è studentessa di arabo. L'altra, di inglese. La prima svelata, la seconda velata. Una si chiama Laura Silvia ed è l'autrice, insieme alla disegnatrice Paola Cannatella, di questa graphic novel. L'altra è Jamila, la protagonista del reportage a fumetti, costruito su tre livelli e 144 pagine a colori da leggere tutte d'un fiato.
Sull'asse tra Vladimir Putin e Ramzan Kadyrov, leader ceceno, il Paese si è rialzato dalle macerie delle due guerre a cavallo del millennio. Ma a quale prezzo?
Insicurezza, paura, panico. Come vincere queste sensazioni, prodotte dagli attacchi terroristici in Occidente e dall’eco che hanno sui mass media? Non siamo solo vittime: siamo esseri umani che possono, insieme, reagire.
Bosnia, Sarajevo. La prima cosa che non puoi fare a meno di vedere sono i buchi. Sono neri. E sono ovunque, ancora oggi.
Risale a 25 anni fa l’assedio alla città bosniaca, uno dei più lunghi della storia bellica contemporanea, iniziato nell’aprile del 1992 e conclusosi nel febbraio del 1996.
Non son bastate mani di colore o spatolate di stucco a coprire quei buchi neri. Non è bastato il tempo a cancellare ferite ancora cariche di sangue e rabbia, fuori dai muri e dentro le case.