Potrebbe sembrarci la Pasqua più assurda della nostra vita. Ma se questa volta non andremo noi a «casa» di Gesù, non potrà essere Gesù a venire a casa nostra?
Nell’amore di Dio c’è una chiara distinzione tra bene e male. Non c’è invece distinzione tra i suoi figli, tutti ugualmente bisognosi del suo amore misericordioso.
In questi mesi di epidemia, più di uno si sarà trovato a pensare che Dio non serve. In realtà, Dio non serve più neanche ad essere incolpato di ciò che sta capitando. La nostra fede è così scarsa che non riesce più ad essere nemmeno blasfema.
Il «Si quæris miracula» è la più nota preghiera antoniana, da dire, secondo la tradizione, per ritrovare gli oggetti perduti. E se la recitassimo anche per ritrovare quanto di sostanziale nella nostra vita abbiamo perso di vista?
La morte assomiglia alla notte, quella che alla fine di ogni giornata ci accoglie e ci dona il sonno e pure il sogno. Quella al cui termine c’è, immancabile, l’alba.