Qualcuno, pensando di colpirlo, ogni tanto gli dà del clown, non sapendo di fargli un complimento. Perché, come i clown, Marco Tibaldi ama parlare delle cose serie col sorriso. E portare in scena i racconti della Bibbia con l’allegria di Dio.
Inoltrarsi alla sequela di Fumana è una fantastica avventura letteraria. Lei, nata e cresciuta nel Delta del Po, dove il suo soprannome significa nebbia, affidata al rude nonno Petrolio. Lei, che grazie alla Lena, «strigossa» della zona, impara i «mestieri» da donna, ma anche la sottile «magia» del fare del bene. Lei che, cresciuta selvaggia, scopre i suoi talenti e li mette a frutto pagandone il prezzo. Lei, saggia e scontrosa, capace di lottare ma anche di arrendersi alla vita.
Rendere l’assenza una presenza: è possibile? È quanto cerca di fare in questo libro, denso e bellissimo, Marinella Perroni, teologa e biblista, dando corpo alle parole del Vangelo di Giovanni (cfr. Gv, 14,15-21) riferite a Gesù, ma soprattutto compiendo un’operazione molto umana: quella di chi, mettendo insieme memoria e immaginazione, continua, seppure in altro modo, con quanti se ne sono andati, quel colloquio intimo e profondo avuto in vita.
Una visita, attraverso belle immagini, ad alcuni cimiteri del vecchio Continente. Per ricordarci che la morte fa parte della vita, pur non avendo l’ultima parola. E per rendere grazie del dono di tante esistenze che ci hanno accompagnato.