L’intervista a fra Carlos Trovarelli, argentino, neo Ministro Generale dei frati conventuali, che invita a «non avere paura di ritornare all’originalità del Vangelo, perché quanto più lo facciamo tanto più francescani saremo».
La dolcezza di Cristo che Antonio ci indica è una sana provocazione per renderci consapevoli di come viviamo ogni evento della nostra vita personale e di relazione.
Non tutti sanno che san Francesco di Assisi celebrava non solo la Quaresima maggiore, ma anche altre quattro quaresime, legate ad alcune festività o memorie liturgiche.
Dio, immenso, si è rimpicciolito fino a stare tutto in un piccolo bimbo. È il mistero del Natale, di un Dio che ha scelto di vivere la nostra umanità. Che questo Natale sia davvero occasione per riscoprire nell’umanità di Gesù la nostra!
Sorella morte, come la invocavano san Francesco e sant’Antonio, non ci spalanca il vuoto, ma l’eternità, dove presenza e assenza sono solo due modi complementari di stare tutti insieme tra le braccia di Dio.