È il fondatore dei francescani il più ostico santo col quale il popolare attore romano si è dovuto misurare. A tu per tu con l’«amico dei santi col sorriso».
La morte assomiglia alla notte, quella che alla fine di ogni giornata ci accoglie e ci dona il sonno e pure il sogno. Quella al cui termine c’è, immancabile, l’alba.
Perché san Francesco e sant’Antonio furono due grandissimi santi? Perché dalle sconfitte impararono che il loro valore e la loro dignità venivano dal sapersi al sicuro tra le mani di Dio.
C’è bisogno di una economia di Francesco, che, partendo dalla gratuità, riconosca al denaro e al profitto il giusto valore. E solo i giovani possono realizzarla.
Dal cuore grande di san Francesco d’Assisi una festa tutta speciale, abbraccio di misericordia per il popolo di Dio. La sapiente rilettura di Benedetto XVI.