Quell’uomo che tanto tempo fa volle sfidare Antonio, dicendo che avrebbe creduto in Dio se il bicchiere che aveva in mano, gettato a terra, non si fosse rotto, non chiedeva una magia, ma un miracolo.
Storia, tradizione, religiosità, gusti, tendenze… C’è questo e molto altro dietro la scelta di un nome personale. Anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
Da qualche tempo in Basilica è attiva la Pastorale dell’arte al Santo (Pas), una proposta originale che, attraverso la bellezza, aiuta a riscoprire il sacro. Ad animarla, tre frati: fra Nicola, fra Alberto e fra Alessandro.
Da sei anni Caritas sant’Antonio sostiene in Argentina un progetto che aiuta centinaia di famiglie a uscire dall’isolamento e dalla povertà, dopo il crollo dell’economia del Paese nel 2001.
Stando a quanto afferma sant’Antonio, la penitenza ha a che fare con la gioia. Non solo. Anche con il coraggio e la fiducia. La pigrizia, invece, non c’entra nulla.
Dal Chiostro del Generale, in Basilica del Santo, si accede alla Biblioteca Antoniana, dal 1929 di proprietà del Vaticano, ma affidata ancora oggi alla cura dei frati. Una presenza che è dono, in una realtà nata da numerosi doni.