Negli ultimi anni sono nate innumerevoli applicazioni che, mettendo in collegamento domanda e offerta, consentendo di decodificare le date di scadenza o aiutando a fare la spesa in modo più razionale, permettono di ridurre lo spreco alimentare.
Prima di trasformare un apparecchio in un rifiuto, proviamo a ripararlo! Attraverso «Repair Café», «Restart Party» o lavori selfmade, contribuiremo a diffondere la cultura della sostenibilità.
«Gliel’ho comprato perché ce l’hanno tutti», «Non volevo fosse escluso dal gruppo dei suoi coetanei». Quante volte capita di sentire una mamma spiegare così l’acquisto di uno smartphone per il proprio figlio. Sono passati trentatrè anni dalla nascita del primo «telefono intelligente» (l’IBM Simon Personal Communicator) e quasi venti dall’uscita del primo Iphone, lanciato da Steve Jobs il 9 gennaio 2007. Tante cose sono cambiate da allora. In primis, la diffusione e l’utilizzo di questi straordinari strumenti che sono entrati a tutti gli effetti nelle nostre vite.
Medicina, tecnologia, spazio, scienze umane. Più di centomila cervelli italiani espatriati hanno ruoli chiave in queste discipline, ma all’estero. Perché l’Italia non sa fare rete con loro? Intervista audio al professor Simone Lucatello.
Utilizzando la metafora sapienziale della torre di Babele, Benanti rilegge le trasformazioni della società in relazione all’introduzione dei social network nel primo ventennio del secolo attuale. I primi dieci anni sono stati il tempo della costruzione di una Babele digitale: la rete di internet, e in particolare le piattaforme social, promettono di dare un’unica lingua all’umanità, che si «parla» attraverso un dispositivo tecnologico, lo smartphone, che garantisce una connessione continua.