Il cammino compiuto dai genitori che hanno perso un figlio è sempre un cammino sacro. Una via crucis dolorosa che però, a volte, può approdare a mete di senso che parevano impensabili.
Novembre ci sollecita a pensare alla morte. Non come la nemica della vita, ma come sua «sorella», secondo la lezione di san Francesco nonché quella, inascoltata, della pandemia.
È questa la notizia dirompente. È questa l’unica certezza della nostra vita. Dio ci ama, al di là dei nostri fallimenti, dei nostri dolori, dei nostri matrimoni finiti.
Feste, concorsi, sculture, premi. Tante ricette diverse e saporite. Al centro della tavola dei migranti nelle Americhe resta la polenta, primadonna indiscussa.
Nell’era del web si vendono sempre meno giornali e molte edicole chiudono i battenti. Ma c’è anche chi ha deciso di investire su queste attività quali punti di riferimento e luoghi di incontro per la comunità.
La costruzione della pace passa attraverso la consapevolezza di ciò che fa bene e di ciò che fa male alle persone, ma discende anche e soprattutto da un costante lavoro su se stessi...