In dialogo con don Gianantonio Urbani, da quattordici anni a Gerusalemme dove oggi insegna Archeologia cristiana ed Escursioni allo Studium Biblicum Franciscanum.
«Shtisel» è un cognome: l’omonima serie televisiva di Netflix racconta le vicende di vita di una grande famiglia di ebrei ortodossi charedi di Geula, un sobborgo di Gerusalemme. Curata e scritta da Ori Elon e Yehonatan Induvsky, la serie permette per una volta allo spettatore occidentale di accostarsi a un mondo poco noto, quello dell’ortodossia ebraica.
Dalle colline vicentine della gioventù a quelle della Gerusalemme di oggi. È il percorso di Diego Dalla Gassa, frate minore del convento del Getsemani.
Anche il lettore che si occupasse con assiduità della comprensione del Medio Oriente, e della questione palestinese e israeliana, converrà nel riconoscere l’originalità del libro di Meir Margalit. A colpire fin da subito è proprio il curriculum dell’autore: chi critica l’attuale impianto di «gestione» di Gerusalemme è un ebreo israeliano, emigrato nel 1972 dall’Argentina al seguito di un gruppo della destra sionista, combattente nella guerra dello Yom Kippur (1973).
Per milioni di musulmani inizia il mese del digiuno e della purificazione, in Italia come nel tormentato Medio Oriente, in un temibile intreccio di date. Un augurio: che sia un Ramadan benedetto…