Godere di quanto si ha, sapendo che è tutto dono di Dio ci mantiene realisticamente con i piedi per terra. E, soprattutto, ci rende più solleciti nel seguire vie di solidarietà e condivisione.
«L’amore rende dolci le cose aspre e leggere quelle insopportabili; invece il timore rende insopportabili anche quelle leggere» (Sermoni – VII domenica dopo Pentecoste, 12).
«Il Signore parla come una madre amorosa che, quando vuole abituare il figlioletto a camminare, gli mostra una mela o un pane: “Vieni, gli dice, e te lo do!”. E quando il bambino si avvicina (...), la madre a poco a poco allunga il passo» (Sermoni).
«Poiché il fiore è in qualche modo l’inizio dei frutti futuri, per fiore s’intende quanto meno un cambiamento e un rinnovamento nell’impegno di progredire» (Sant’Antonio – Sermoni).
Molta apparenza nasconde molta sterilità. Serve il miracolo – e chiediamolo a sant’Antonio! – d’essere attraversati dal calore solare di relazioni vive e profonde, vere «stelle polari» sul nostro cammino: sono queste a essere davvero reali.
«Sono “tutti insieme” quei pensieri della mente che, sotto l’uguale regola della ragione, si radunano con ordine e procedono con discrezione, in modo che nella mente un pensiero non sembri superiore all’altro» (Sant’Antonio, Sermoni).