«Il Signore (...) è il giardino del Padre, è la terra benedetta, dove qualunque cosa seminiamo, ricaveremo il centuplo» (Sant’Antonio, Sermoni, V Quaresima 14).
«Il Signore con il rasoio affilato della sua passione rade ogni presunzione e fiducia nel bene operato. Chi può infatti presumere o gloriarsi del bene operato quando vede il Figlio del Padre (...) inchiodato in croce (...)?» (Sermoni, Litanie 11.13).
«Gli elefanti hanno una natura mite. Infatti se si imbattono in un uomo sperduto nel deserto, lo guidano fino alla strada che conosce (...)» (Sermoni, Domenica V dopo Pentecoste).
«La confessione è chiamata anche “porta del cielo”. (...) Per mezzo di essa infatti, come attraverso una porta, il peccatore pentito viene introdotto al bacio dei piedi della divina misericordia...» (Sant’Antonio, Sermoni, La penitenza).
«Il fuoco è incorporeo e invisibile per sua natura, ma quando investe qualche oggetto assume varie colorazioni (...). Così lo Spirito Santo non può essere veduto se non per mezzo delle creature nelle quali opera» (Sermone di Pentecoste).
«Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...» (Sant’Antonio, Sermoni).