La pace non è una condizione anodina e analgesica, ma una «quiete accesa», per rubare le parole a Ungaretti. Non una «pace vuota», ma una pienezza di vita che richiede la nostra capacità di essere costruttori, attori, «operatori» di pace.
La mostra fotografica di Giulia Mangione alla Triennale di Milano esplora le paure più inconsce degli esseri umani di fronte alla possibilità che si verifichi un evento catastrofico globale.
La studiosa Erica Chenoweth, definita una dei pensatori più influenti al mondo, spiega perché rispondere alla violenza con la violenza è un grave errore.