Il messaggio del Papa in occasione della Giornata mondiale per la pace offre lo spunto per ripensare il nostro modo di considerare il fenomeno delle migrazioni e progettare un nuovo futuro.
C’è vita nei nostri presepi, più di quanta ne possiamo immaginare. Nel presepio c’è tutta la vita che noi ci mettiamo dentro: ora tocca a noi aiutare Dio a nascere ancora come uomo in mezzo a noi. Buon Natale a tutti voi, cari amici!
L’amore non sopporta di essere frainteso. Torniamo con coraggio a dar voce al cuore, perché non gli sia negata la facoltà di parlare ancora d’amore. «Se incontrate il mio diletto, ditegli che muoio d’amore» (Ct 5,8)
Per la Pasqua 1997, monsignor Antonio Riboldi, testimone del terremoto del Belice, firmò sul «Messaggero di sant’Antonio» un intenso articolo che vi riproponiamo oggi, nel giorno del suo funerale, in sua grata memoria.
Maria restituisce lo stupore agli occhi dell'umanità, contemplando quel Dio bambino che è al contempo suo figlio e suo Dio. E invitandoci a seguirla sulle strade dello stupore.
Come sant’Antonio, Papa Francesco porta un messaggio di pace e riconciliazione che guarda oltre la politica, l’ideologia e la religione. Un appello alla convivenza e al rispetto che sono un antidoto contro chi usa la diversità per incitare all’odio.