Il dolore dei bambini
«Egregio direttore, ho provato un po’ di tristezza quando, durante l’intervista a "Che tempo che fa", alla domanda di Fazio sulla sofferenza dei bambini innocenti il Papa si è limitato a dire che non ne conosceva la causa, non aveva una spiegazione. Tantissime volte la sofferenza dei bambini innocenti è causata da noi adulti: bimbi che si ammalano per l’inquinamento causato dai grandi con la loro sete di guadagno eccessivo e prioritario, [...] che subiscono ingiustizie sociali o violenze fisiche. Come si fa a dare la colpa a Dio della sofferenza dei bambini se siamo noi adulti a causare, più o meno indirettamente, tali sofferenze? [...] Ci scandalizziamo della sofferenza degli innocenti, dei bambini, quando siamo noi a causare tale dolore con gelosie, invidie e litigi tra noi adulti che si riversano sui bambini [...]».
Lettera firmata
La sofferenza dei bambini è qualcosa che ci provoca profondo turbamento e sconcerto: nessuna persona veramente umana può ritenere giusto il dolore di un piccolo, che non ha fatto nulla per meritarselo. Non è veramente umano far del male ai bambini… ma come mai ciò succede? Penso che il Papa, rispondendo a Fabio Fazio, abbia cercato di inoltrarsi nella difficile questione del male. Non si è riferito ad atti particolari compiuti da qualcuno, ma al problema generale del perché c’è il male nel mondo. «Non trovo spiegazione a questo», ha detto, nel senso che non c’è una spiegazione definitiva sul principio del male. Nel libro della Genesi, in cui si parla dell’origine di tutte le cose, l’umanità è creata da Dio, ma il serpente, segno del male che si insinua nel disegno della creazione, non si capisce che origine abbia: si fa presente, con il suo inganno, con la sua tentazione, ma da dove venga, non si sa. Anche in altri passaggi, come nei libri sapienziali, ci si interroga sul senso della sofferenza, specie quando è vissuta da un giusto.
Il male non ha una spiegazione del tutto razionale, perché non è logico, va contro l’ordine delle cose. Tutto ciò non significa che gli uomini non siano responsabili del male che provocano! Più volte nelle sue encicliche, ad esempio in Fratelli tutti, il Papa ha parlato delle vite spezzate dallo «sfruttamento sessuale di bambini e bambine» (FT 188), dei «bambini mutilati o privati della loro infanzia» (FT 261) e delle tante contraddizioni «che portano a morire di fame milioni di bambini» (FT 29), indicando come cause l’ingiustizia, la distribuzione iniqua dei beni, la guerra e chiedendo a tutti, a partire dalla istituzioni, di collaborare per cambiare le cose. Ma l’invito più importante è quello di farsi vicini a queste situazioni; spesso, la ricerca delle cause, pur legittima, rischia di farci perdere di vista le ferite di questi piccoli e la necessità di prendercene cura: «Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni» (FT 261).
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