Torinese, 48 anni, Andrea Loreni è un «filosofo» del funambolismo, attività che pratica ai massimi livelli. Un «artista delle nuvole» che, sospeso su un filo, ha compreso il senso profondo dell’esistenza.
Sono passati più di dieci anni da quando, per la prima volta, arrivai a Satriano di Lucania. Avevo saputo che, in pieno inverno, nell’ultima domenica del Carnevale, prima del Martedì Grasso, vi erano alberi che camminavano.
La cifra della nostra epoca tecnologica è la velocità, ma il nostro cervello ha bisogno di tempi lenti. Non solo per pensare e per riflettere, ma per ricordare, rielaborare e cogliere le sfumature della vita.
C’è un tempo sciagurato che ci fa essere diffidenti, per paura. Ma c’è un amore che ci libera, mostrandoci che siamo amati e che la nostra vera difesa è proprio questo amore.
Riscoprire la terra d’origine, ricostruire l’albero genealogico, rivivere la storia della propria famiglia e le tradizioni del borgo dei nonni e dei bisnonni emigrati all’estero. Per gli oriundi italiani si apre una nuova stagione.