72 ore di gusto italiano
Quattro giorni, (circa) sessanta locali e un unico obiettivo: promuovere la migliore cucina italiana, meglio se regionale, a Berlino e in Germania. L’evento si chiama «72 hrs True Italian», è arrivato alla terza edizione e avrà vita dalle 19 di giovedì 27 settembre alla sera di domenica 30. In totale 72 ore per assaggiare pietanze tipiche accompagnate da un bicchiere di vino o da un’altra bibita. E tutto a soli 7 euro. «A Berlino più di mille ristoranti si spacciano per italiani, ma solo una minima parte propone una cucina autentica» spiega Pino Bianco, proprietario della trattoria Muntagnola, uno dei primi locali ad aver aderito all’iniziativa.
Non è tanto la nazionalità del proprietario o del cuoco a fare la differenza. Spesso a Berlino, come in tante altre città tedesche, si trovano ristoranti gestiti da italiani che mettono la panna nella carbonara o che vendono le tagliatelle al pollo come se fossero una specialità della Penisola, convinti che siano questi i sapori ricercati dai tedeschi. «Il mondo è cambiato, però, e anche i berlinesi stanno ponendo maggiore attenzione a ciò che è veramente autentico. Per noi “italiano” significa attenzione per la qualità degli ingredienti e semplicità delle ricette. La cucina italiana è creativa, non deve per forza rispettare la tradizione, ma quando si evolve lo fa con criterio, non aggiunge spezie e creme a caso solo per aumentare il sapore finale della pietanza» spiega Sara Trovatelli, organizzatrice dell’evento che coinvolge non solo ristoranti, ma anche pizzerie al taglio, gelaterie e food truck. «La cucina italiana è un vero e proprio mondo. Purtroppo gli stranieri ne conoscono solo una minima parte, ogni regione da noi ha decine di piatti tipici. Il nostro scopo è, con la leva del prezzo, spingere i berlinesi a provare sapori che altrimenti non sceglierebbero mai».
I circa sessanta partecipanti sono un mix di giovane e vecchia ristorazione italiana a Berlino. «C’è chi è laureato in biologia, come Fabio e Stefania di Jamme Ja, che hanno aperto un piccolo locale di cibo napoletano perché stanchi di fare i ricercatori sottopagati in Italia, e chi, nato e cresciuto a Berlino, ha ereditato l’attività dal padre trasformandola da piccola cucina a ristorante di classe come è successo con Francucci. Un bel mix che rappresenta al meglio la nostra gastronomia». All’ultima edizione della «72 hrs True Italian» sono state vendute più di 8 mila porzioni tra tutti i partecipanti, un successo che va di pari passo con l’attenzione delle istituzioni locali (sia l’Ambasciata che l’Istituto Italiano di Cultura hanno patrocinato l’iniziativa) e l’interesse della stampa locale, come dimostra il titolo dell’articolo pubblicato su «Berliner Tageszeitung»: «Una grande festa per il cibo italiano».