Atto di comunione spirituale in tempo di pandemia
Tanti ragazzi mi segnalano, anche con una certa inaspettata sorpresa, la loro sofferenza per non poter partecipare alla messa e ricevere l’eucarestia. Comprendo il loro dolore che è anche quello di noi presbiteri, costretti in questo momento a non «sfamare», a non «toccare» il nostro popolo, la nostra gente. È una scuola di povertà e minorità aspra e sofferta per tutti. Eppure, anche in questo tratto arido e sterile di «deserto» che stiamo attraversando il Signore non ci abbandona. In particolare ricordo che, nell’impossibilità di partecipare alla messa, si può anche ricorrere alla così detta «comunione spirituale». Si tratta di rivolgere a Dio il proprio desiderio di riceverlo nella Santa Comunione, unendosi spiritualmente a Lui in modo personale e intimo.
San Giovanni Paolo II ha lodato questa pratica nella sua enciclica Ecclesia de Eucharistia (34): «È opportuno coltivare nell’animo il costante desiderio del Sacramento eucaristico. È nata di qui la pratica della “comunione spirituale”, felicemente invalsa da secoli nella Chiesa e raccomandata da Santi maestri di vita spirituale. Santa Teresa di Gesù scriveva: “Quando non vi comunicate e non partecipate alla messa, potete comunicarvi spiritualmente, la qual cosa è assai vantaggiosa… Così in voi si imprime molto dell’amore di nostro Signore”».
Anche papa Francesco ha invitato alla comunione spirituale «tutti coloro che sono lontani e seguono la Messa per televisione in questo difficile tempo», suggerendo questa preghiera: «Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore, desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore. In attesa della felicità della comunione sacramentale, voglio possederti in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io venga da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere, per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo. Così sia».
Di seguito propongo anche un atto di comunione spirituale composto da mons. Centène, vescovo di Vannes (Francia), per tutti coloro che non possono partecipare all’eucarestia a causa dell’epidemia.
Atto di comunione spirituale
Signore Gesù, credo fermamente che tu sia presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. Ti amo più di ogni altra cosa e ti desidero con tutta la mia anima: «A te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua» (Salmo 62).
Signore Gesù, vorrei riceverti oggi con tutto l’amore della Vergine Maria, con la gioia e il fervore dei santi. Poiché mi è impedito di riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente a visitare la mia anima.
In questo tempo di Quaresima e di epidemia, possa questo digiuno eucaristico al quale sono costretto, farmi partecipare alle tue sofferenze e soprattutto al sentimento di abbandono che hai provato sulla Croce quando hai gridato: «Mio Dio, mio?? Dio perché mi hai abbandonato» (Mc 15, 33-37).
Possa questo digiuno sacramentale farmi condividere i sentimenti della Tua Santissima Madre e di San Giuseppe quando Ti hanno perso al tempio di Gerusalemme. Possa io rivivere i sentimenti della Tua Santa Madre quando Ti ha accolto, senza vita, ai piedi della Croce.
Possa questo digiuno eucaristico farmi condividere le sofferenze del tuo Corpo mistico, della Chiesa, specialmente là dove la persecuzione o l'assenza di sacerdoti sono da ostacolo alla vita sacramentale.
Possa questo digiuno sacramentale farmi capire che l'Eucaristia è un dono sovrabbondante del tuo amore che va oltre ogni mia pretesa di conforto spirituale. Possa questo digiuno eucaristico essere una riparazione per tutte le volte in cui Ti ho ricevuto in un cuore mal preparato, con tiepidezza, con indifferenza, senza amore e sentimenti di gratitudine.
Possa questo digiuno sacramentale alimentare sempre più il mio desiderio di riceverti realmente e sostanzialmente con il Tuo corpo, il Tuo sangue, la Tua anima e la Tua divinità quando le circostanze lo consentiranno.
E fino ad allora, Signore Gesù, vieni a visitarci spiritualmente con la tua grazia per rafforzarci nelle nostre prove. Maranatha, vieni Signore Gesù.
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