Eccellente Boccaccino

Fino all'11 gennaio il Museo Diocesano di Cremona ospita la prima mostra monografica dedicata al pittore rinascimentale Boccaccio Boccaccino, a 500 anni dalla sua morte.
20 Ottobre 2025 | di

Per Giorgio Vasari che ne scrisse in Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori era un «raro» ed «eccellente pittore». E anche se oggi Boccaccio Boccaccino risulta poco conosciuto al grande pubblico, la sua maestria col pennello e la capacità di interpretare la lezione di Leonardo da Vinci e Giorgione lo rendono, tra gli artisti rinascimentali del nord Italia, uno dei più interessanti. Non a caso il Museo Diocesano di Cremona ospita fino all'11 gennaio la prima mostra monografica («Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino») dedicata al pittore nato a Ferrara nel 1462 e morto a Cremona nel 1525, a 500 anni dunque dalla sua morte. Organizzata dal Museo Diocesano di Cremona con la collaborazione della Soprintendenza ABAP per le province di Cremona Lodi e Mantova e il patrocinio del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona dell’Università degli Studi di Pavia, l'esposizione - la cui direzione scientifica è affidata al dott. Francesco Ceretti e al dott. Filippo Piazza - ripercorre l'intera carriera del maestro che operò non solo a Ferrara e Cremona, ma anche a Genova, Milano, Venezia e Roma. 

Si parte dagli esordi, con due opere che consentono di individuare le prerogative stilistiche del Boccaccino e la sua ammirazione per l'arte di Leonardo: l’Adorazione dei pastori del Museo di Capodimonte e la Madonna col Bambino dei Musei Civici di Padova. Poi si segue la sua evoluzione sulla scia di Giorgione nell'Adorazione dei pastori della Galleria Estense di Modena. La permanenza del pittore a Venezia è documentata in mostra da altre opere straordinarie come la coppia di Evangelisti e la Zingarella conservata alle Gallerie degli Uffizi. Il percorso prosegue attraverso l'Annunciazione (tavola che replica quella affrescata sull'arco santo del Duomo di Cremona nel 1506), la Pala di Sant'Agata (1508), fresca di restauto, e la Crocifissione su tela.

A rappresentare la produzione più matura del Boccaccino sono esposti infine il Ritratto di gentiluomo di collezione privata, sinora mai esposto al pubblico - unico testimone della produzione ritrattistica del pittore -, e il frammento restaurato della cosiddetta Pala Fodri. Una volta usciti dalla mostra, il consiglio è di entrare nel vicino Duomo di Cremona e di ammirare le Storie della Vita della Vergine e dell’infanzia di Cristo, affrescate sulla parete sinistra della navata: forse il lavoro più importante del maestro, un artista che seppe fondere la sua arte con la fede.

«Boccaccio Boccaccino ha intrecciato la sua vita e la sua produzione artistica alla nostra Cattedrale, come nessun altro artista. Le sue opere continuano a suscitare in noi meraviglia e ammirazione - ha commentato don Gianluca Gaiardi, direttore del Museo Diocesano di Cremona, nel catalogo della mostra -. (...) La Cattedrale e il Museo Diocesano divengono i luoghi privilegiati in cui lo spirito, anche ribelle, di Boccaccino ha saputo trasmettere la sua testimonianza di fede cristiana: nei volti delle sue Madonne, nel dialogo sereno e sospeso dei personaggi e dei santi che ha immortalato. Il racconto artistico si fa racconto di salvezza attraverso il tempo, che non può lasciare indifferenti».

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Data di aggiornamento: 20 Ottobre 2025

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