Esercizi pratici di Pasqua domestica
Potrebbe sembrarci la Pasqua più assurda della nostra vita: per la prima volta niente triduo sacro, niente veglia pasquale, niente confessione né comunione di Pasqua! E, per certi versi, lo è. Ma se questa volta non andremo noi a «casa» di Gesù, non potrà essere che sarà Gesù a venire a casa nostra? E allora qualche semplice e facile consiglio per vivere comunque con intensità e fede, in famiglia, la Pasqua. Per fortuna, abbiamo la possibilità di seguire in tv o via streaming le varie celebrazioni, anche dalla Basilica di sant’Antonio di Padova (www.santantonio.org): ricordatevi che le benedizioni non temono distanze né muri.
Si può anche leggere giorno per giorno la Parola di Dio e approfonditi commenti su www.bibbiafrancescana.it/il-blog. C’è anche chi, catechisti e teologi, ha pensato bene di preparare un sussidio teorico e pratico da utilizzare in famiglia, con idee per ogni giorno del Triduo: «Io celebro a casa. Riti e parole per fare la Pasqua», scaricabile dal sito www.insiemesullastessabarca.it. Altri sussidi sfogliabili sulla pagina Facebook delle Edizioni Messaggero Padova. Se poi volete far giungere a tutti i vostri auguri, perché non fate un semplicissimo video tutta la famiglia riunita che augura «Buona Pasqua» in coro, e lo postate sui vostri social? Meglio di tanto materiale riciclato, anonimo e «artificiale», e meglio se brevissimo e spontaneo.
Se in famiglia vi sono adolescenti o giovanissimi, si potrebbe vedere assieme il film-rock Jesus Christ Superstar, e magari poi commentarlo. Un paio di spunti, soprattutto se in casa ci sono bambini o ragazzi, che recuperiamo invece da antiche tradizioni. Si potrebbe, per esempio, accendere sabato sera una bella candela a centro tavola, richiamando il cero pasquale della Veglia che viene celebrata a porte chiuse nelle nostre chiese, e anche semplicemente pregare il Padre nostro assieme.
Tenere poi a portata di mano un campanellino (o qualcosa tipo coperchio e mestolo, che possa assolvere più o meno allo stesso scopo), e quando sentiremo le campane della nostra chiesa suonare a festa, nel momento in cui alla Veglia si intona il Gloria solenne, aggiungervi il nostro suono alle finestre. A questo punto, come mi diceva la mia mamma quando ero piccolo, aprire il rubinetto del lavandino e tutti bagnarsi gli occhi con quell’acqua, benedetta almeno per «contatto» spirituale con quella in chiesa. Così che il Signore ci doni di saper vedere che la vita sconfigge la morte, nonostante tutto!