Il demone della guerra

Mai come oggi l’antico adagio «si vis pacem para bellum» appare smentito dai fatti. Settant’anni di corsa agli armamenti non hanno prodotto pace duratura, ma un equilibrio del terrore.
02 Settembre 2025 | di

L’evoluzione del concetto di guerra nella storia rivela una sostanziale continuità. Dove un tempo si invocava la «guerra santa», legittimata da imperativi religiosi, oggi troviamo la «guerra necessaria» e la «guerra preventiva». La secolarizzazione ha semplicemente trasferito la dimensione sacrale dal divino al politico. La guerra preventiva costituisce un ossimoro che perverte l’autodifesa, trasformandola in aggressione anticipata, basata su minacce ipotetiche: il potere necessita sempre di una narrazione per giustificare l’uso della forza! Mai come oggi l’antico adagio si vis pacem para bellum appare smentito dai fatti. Settant’anni di corsa agli armamenti non hanno prodotto pace duratura, ma un equilibrio del terrore. Come ha osservato papa Leone, il riarmo è spesso frutto di propaganda e fake news che alimentano paure artificiali e interessi economici, e crea una spirale di insicurezza.

La vera preparazione alla pace richiede un approccio diverso: contrastare le radici dei conflitti attraverso la lotta alle ingiustizie, alle disuguaglianze e allo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente. La pace autentica non nasce dalla paura, ma dalla costruzione di rapporti equi tra i popoli. Ogni guerra produce sconfitti: società devastate, ambiente compromesso, tessuto sociale lacerato. Non esistono vincitori in un mondo interconnesso dove ogni distruzione locale ha ripercussioni globali alimentando nuovi cicli di vendetta.

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Data di aggiornamento: 02 Settembre 2025
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