La famiglia in vacanza… nel silenzio
Circa 8 anni fa, quasi per magia o forse per dono, siamo venuti a conoscenza, come famiglia, di un bellissimo eremo immerso nella foresta dell’Appennino Tosco Emiliano. È l’Eremo di Camaldoli, sorto nel 1012, grazie alla perseveranza di san Romualdo, che dopo tanto cercare, intuisce che questo luogo è ideale per vivere in solitudine e preghiera, ed è qui che decide di realizzare il suo ideale monastico.
Nell’eremo, situato a poco più di mille metri di altitudine, vivono oggi nove monaci eremiti, all’interno di piccole celle, mentre più a valle, a 800 metri, sorge il monastero di Camaldoli all’interno del quale vivono i monaci, sempre Camaldolesi, che hanno scelto uno stile di vita cenobitico. Come famiglia abbiamo subito capito che l’Eremo sarebbe potuto diventare il luogo delle nostre vacanze, non tanto per il divertimento o lo svago ma, per il tempo prezioso da dedicare alla nostra coppia, alla nostra famiglia, ad ognuno di noi. Ci avrebbe permesso di rientrare in noi stessi e riscoprire, attraverso il silenzio e la preghiera, la presenza del dono d’Amore che Dio ha impresso nei nostri cuori e che spesso dimentichiamo di possedere e rimettere Cristo al centro della nostra vita matrimoniale. È difficile con semplici parole descrivere la bellezza e la ricchezza interiore che questo luogo suscita in noi perché tutto ci parla nel silenzio, tutto ci riconduce alla nostra interiorità:Il rintocco delle campane, l’unico soave rumore che ci chiama alla preghiere del mattutino, delle Lodi del mattino, della celebrazione liturgica, dei vespri e del silenzio della sera;La presenza silenziosa ma viva e sempre accogliente dei monaci che attraverso il loro sguardo attento e luminoso ci parlano d’amore e ci sanno ascoltare;Gli alti faggi che con le loro folte chiome protese verso il cielo ci ricordano in ogni attimo la presenza silenziosa di Cristo che è in attesa, bussa alla porta del nostro cuore e attende senza fretta, una nostra risposta;La freschezza dell’aria che ci avvolge durante le lunghe passeggiate custodisce il silenzio del luogo;I luminosi raggi del sole che attraverso le folte chiome degli alberi, creano dei fasci di luce meravigliosi. Sono raggi caldi che ci toccano, ci illuminano e senza chiedere nulla in cambio ci ricordano che ogni semplice respiro è un dono d’amore.
Che strana vacanza, vero? Sono giorni però che non potremmo cambiare con niente altro. L’ospitalità ci viene offerta all’interno di una semplice stanza chiamata «La tisana», antico luogo dove un tempo i monaci lavoravano le spezie e le erbe medicinali. Uno spazio sobrio ma con tutto il necessario che ha riportato la nostra famiglia all’essenziale e a capire di quanto superfluo ci circondiamo ogni giorno. Un semplice spazio ormai familiare come d'altronde è familiare tutta la natura e i delicati suoni che la circondano. L’ospitalità viene offerta anche a gruppi familiari e non, grazie ad ampi spazi messi a disposizione dalla foresteria.
Durante questi periodi trascorsi all’Eremo, stiamo cercando di avvicinarci in punta di piedi alla scoperta di tre preziose parole che potrebbero sembrare tanto lontane da un contesto familiare mentre sicuramentesaranno i nuovi sentieri di una serena e profonda vita coniugale: solitudine, silenzio e preghiera.
Queste sono le tre parole che definiscono la spiritualità dei Padri del Deserto e indicano i tremodi attraverso i quali possiamo evitare che il mondo ci plasmi a sua immagine, tre vie di accesso alla vita nello spirito in grado di plasmarci della vera immagine di Cristo. In questo Eremo stiamo crescendo come sposi e come genitori, abbiamo visto maturare i nostri ragazzi e siamo certi che un domani sapranno anche loro trovare in questo luogo persone ingrado di accoglierli, di ascoltarli impareranno a riscoprire quel silenzio del cuore che il caos della vita quotidiana fa dimenticare.
MariaTeresa ed Angelo Semenzato