27 Febbraio 2022

La trappola della pornografia

Negli ultimi anni l’uso di pornografia online è aumentato esponenzialmente e per molte persone rappresenta un ostacolo nel cammino vocazionale.
La trappola della pornografia

© Jeffrey Coolidge / Getty Images

Il tema è tanto delicato e spinoso quanto diffuso. Delicato, perché riguarda una sfera intima e personale come la sessualità, che più di altre può suscitare imbarazzo o vergogna. Diffuso perché capita spesso che, ascoltando le persone, emerga la questione della pornografia e la difficoltà a staccarsi dal suo uso in internet. E cosa c’entra questo con le domande vocazionali? C’entra eccome: per molti giovani, infatti, una certa fatica in questo ambito può sollevare molti dubbi sulla capacità di gestire la propria affettività, paure riguardo al voto di castità, o perfino grossi sensi di colpa che fanno sentire indegni di una chiamata del Signore.

Mal comune

Non è certo «mezzo gaudio» ribadire i dati statistici, ma può aiutare a prendere coscienza che il fenomeno della pornografia o della dipendenza da cybersex è un problema reale e dilagante, che va a incidere nella vita di molte persone. Consultando varie fonti, le cifre che riguardano le ricerche di sesso e porno in internet sono sempre in miliardi o milioni (visualizzazioni, accessi, utenti). Un recente e bell’articolo di Alessandro D’Avenia sul «Corriere della Sera» riporta dei dati incredibili: il materiale reperibile su un solo sito porno, sommando i minuti dei video, ammonterebbe quasi a 170 anni! Non solo. Pare che un aumento esponenziale nei consumi di porno in rete sia avvenuto durante i periodi di maggiori restrizioni dovute alla pandemia del Covid-19. L’incremento di ore trascorse, per vari motivi, collegati al web non è stato sempre salutare. Perché guardare a questi dati può aiutare? Perché sembra comune il fatto che chi rimane invischiato nella pornografia, non parlando di questi temi, si senta molto solo e pensi di essere l’unico a vivere la difficoltà di smettere. Un senso di solitudine e di impossibilità a «rompere un muro» che non fa che peggiorare le cose.

Dov’è il bene?

Ho appena parlato di un «problema» che crea delle «difficoltà», dando per scontato che questo sia il sentire comune riguardo all’uso del porno. Si dà il caso, però, che oggi non sia affatto così, soprattutto tra i giovani. Mi è capitato più volte di raccogliere le confidenze di qualche ragazzo o ragazza disorientati perché, quando tra i coetanei hanno espresso le loro fatiche o perplessità sul tema della pornografia, si sono sentiti rispondere: «Perché? Che male c’è?!». Così può succedere che quei giovani che hanno una coscienza sensibile, e avvertono un disagio se cadono nella pornografia o nella masturbazione, confrontandosi con la «normalità» con cui sono trattati questi fenomeni dagli amici o nel web, si sentano sbagliati o eccessivamente scrupolosi. Finiscono, così, per chiudersi ancora di più in se stessi o cercano di soffocare alcuni appelli della loro coscienza, ritenendoli delle stupide interferenze, mentre invece si tratta della loro parte più nobile che li chiama alla pienezza, alla bontà e all’amore più vero e libero. Anziché lasciarsi guidare nelle scelte dal motto «Che male c’è?», bisognerebbe guardare più avanti e chiedersi in ogni cosa «Ma dov’è il bene qui?».

Come liberarsi

Non insisto sul fatto che la pornografia sia una trappola nociva; ci sono abbastanza testimonianze su questo in rete. Numerosi siti sono dedicati a «combattere la nuova droga» (puri di cuore, pornotossina, fight the new drug ecc.). Cito solo tre esempi che descrivono bene lo stato d’animo di chi non è sereno e libero: «Quando il porno è diventato un’abitudine, mi ha invaso il cervello e ho perso la capacità di immaginare» (Ran Gavrieli). «Andavo a letto alle 4 senza riuscire ad addormentarmi, per le molte immagini che mi avevano eccitato» (Michel, nel libro citato sotto). «La vergogna e il senso di colpa erano talmente grandi che pensavo di non poterne uscire più» (Benoit, idem).

La questione, una volta visto che il problema esiste ed è insidioso, quando non addirittura schiavizzante, diventa molto concreta: come se ne esce? Ci sono dei consigli che si possono facilmente mettere in pratica? Tra le varie risorse utili spicca sicuramente una novità editoriale. Un libro che si intitola LIBERO! Dalla trappola della pornografia alla libertà dell’amore, scritto da Eric Jacquinet (sacerdote francese della diocesi di Lione) e uscito a marzo 2021 per le edizioni Porziuncola. Questo libro si propone come un valido aiuto per chi cerca di liberarsi dalla schiavitù del consumo frequente di pornografia. A differenza di altre pubblicazioni, questo testo non si limita a descrivere il fenomeno, ma è una vera e propria guida che accompagna in un progressivo lavoro di conversione, liberazione e ricostruzione di sé.

Si tratta di un itinerario preparato con cura e competenza da un’équipe di specialisti, coordinati da don Jacquinet, ed è stato testato con buoni risultati in più di tre anni di esperienza «sul campo». L’approccio integra in modo interessante un’ottica di fede con i più recenti studi scientifici nel campo della psicologia e delle dipendenze. Gli autori hanno strutturato un cammino in sei tappe, scandito in quaranta giorni (come una Quaresima, ma è personalizzabile anche in tempi più lunghi). Per ogni giorno ci sono testimonianze, spiegazioni dei meccanismi psicologici, riflessioni spirituali ed esercizi pratici. In tal modo si aiuta la persona a ricostruirsi in ogni dimensione: nella relazione con se stessa, con gli altri e con la realtà. Anche se è scritto da credenti, il libro può essere usato da chiunque aspiri a una vita migliore, più buona: questo è già un desiderio di base che può motivare un cammino. Un cammino che diversi hanno giudicato come di vera liberazione, che fa riprendere fiato alla capacità di amare.

Tu che ne pensi?

Se leggerete questo libro, o lo userete per aiutare qualcuno, scriveteci e diteci cosa ne pensate! E più in generale, se volete, scriveteci il vostro parere riguardo al tema della pornografia e alle sue implicazioni sulla capacità di disporre di sé e sulla libertà di amare. Credo che poter parlare di queste cosa possa essere di aiuto per tanti e, forse, farà sentire meno soli.

Ogni pace e bene a tutti voi!

 

fra Fabio – frafabio@vocazionefrancescana.org

Data di aggiornamento: 27 Febbraio 2022
Lascia un commento che verrà pubblicato