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Federica Storace

Madri per sempre

Racconti polisensoriali di donne che "curano"
12 Maggio 2024 | Recensione di
Madri per sempre
Scheda
Erga
2023
€ 12,90
Federica Storace, insegnante di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Genova. Sposata, madre di due figli, impegnata nel volontariato educativo, ha pubblicato numerosi volumi. I più recenti: Se ci fosse luce. Storie di uomini negli anni di piombo (Golem edizioni, 2024) e Bye-bye amore (mio). Manuale tragicomico di sopravvivenza (Sanpino, 2024).

Chi è una madre? È colei che mette al mondo un altro essere vivente, che lo custodisce nel suo ventre per darlo poi alla luce e prendersene cura per anni, finché questi non è in grado di «camminare» (metaforicamente parlando) da solo. Ci sono molti modi di essere madre. Il più immediato e intuitivo è quello di chi genera fisicamente un figlio. Ma non è l’unico. Gli altri appartengono a quelle migliaia di donne che scelgono di essere madri nello spirito, o diventano generative nella loro vita in modi diversi e comunque creativi, non avendo potuto, per mille ragioni, esserlo nella carne.

A queste madri è dedicato il bel volume di Federica Storace. Madri per sempre. Racconti polisensoriali di donne che «curano», nel quale l’autrice spazia attraverso molteplici universi femminili, accomunati tutti da un’unica attitudine: quella alla cura.

Ecco allora le religiose che sanno essere profondamente madri per i tanti che incrociano il loro cammino e si sentono avvolti da un profondo amore totalmente puro e disinteressato (alcune di queste, come suor Caterina Cangià, suor Alessandra Smerilli, madre M. Emmanuel Corradini, suor Gabriella Bottani, l'autrice le ha pure intervistate). Come quello di una madre, appunto. Ma ci sono pure le scienziate che hanno fatto della cura della vita, di tutte le vite, lo scopo della propria esistenza, spesso sacrificando tutto il resto. Ci sono le donne vittime di violenza -  che spesso pagano con il disagio mentale l’incontro con il «lupo», quando non pagano con la loro stessa vita - e sono chiamate a un certo punto a generare se stesse a una nuova esistenza più degna e libera. E poi ci sono le artiste, che creano il bello per donarlo al mondo, esattamente come fa una madre con il proprio figlio: danno vita a una creatura destinata a vivere una vita autonoma come dono di bellezza.

Questo excursus nell’universo femminile, compiuto con delicatezza anche quando le vicende chiamerebbero a urlare contro l’ingiustizia, arricchisce chi lo legge. Anche, e forse proprio, per questo saper stare dinanzi al dolore e all’errore con dignità e rispetto, ma mostrando la sofferenza provocata da chiusure, gelosie, invidie che nella loro essenza di fatto tentano di negare il potere della vita.

Il libro di Federica Storace è la seconda edizione (riveduta e ampliata) di un volume uscito un paio di anni fa, ma reso ora ancora più fruibile da un percorso polisensoriale che consente di approfondire la conoscenza di alcune delle figure citate, di «vedere» i luoghi o le persone di cui si parla, di farsi emozionare ancora più profondamente da quella capacità di donare vita alla vita che è tipica delle donne, chiamate nel loro dna a confrontarsi con il dono del materno, un dono che sanno custodire e al quale sanno spesso dare volti inaspettati.

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Data di aggiornamento: 12 Maggio 2024