Magnificat
«Quando il cielo baciò la terra nacque Maria / che vuol dire la semplice, / la buona, la colma di grazia. / Maria è il respiro dell’anima, / è l’ultimo soffio dell’uomo. / Maria discende in noi, / è come l’acqua che si diffonde / in tutte le membra e le anima, / e da carne inerte che siamo noi / diventiamo viva potenza». Sono alcuni versi dello splendido Magnificat di Alda Merini, che ci aiutano a entrare nel mese di maggio, il mese mariano, con uno sguardo rinnovato. Figura così umile e così potente, così silenziosa e così importante, e non solo per la religione cattolica. Nel Corano, per esempio, Maria è menzionata più di trenta volte, con grande devozione e rispetto: «O Maria, in verità Dio ti ha prescelta e t’ha purificata e t’ha eletta su tutte le donne dei mondi» (Cor 3,42). È anche insignita del titolo di moharrar, che significa libera e liberata.
Maria è oggi, per noi, la luce dell’eccedenza che trasforma le nostre anguste categorie in una pienezza di vita straordinaria e traboccante. Maria spezza le nostre sterili polarità perché è vergine e madre, terrestre e celeste, modesta e audace, contemplativa e capace di agire nel modo più opportuno ed efficace. Pensiamo alle nozze di Cana: è lei che si accorge che c’è bisogno di nuovo vino! Non ha scelto, è stata scelta. Ma il suo sì ha inaugurato una via di libertà e di salvezza per l’intera umanità. Libera, liberata e liberante: «L’eroina di tutti i tempi / la dolce madre di Dio, / la tenera fanciulla d’amore, / lei aprirà un varco alla poesia, / lei aprirà un varco al sole».
Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»!