Oasi Famiglia: un luogo dove rigenerare la coppia e la famiglia
Papa Francesco nell’omelia della Messa di chiusura del Sinodo dei Vescovi sulla Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa, presieduta il 25 ottobre 2015 nella basilica vaticana, ci metteva in guardia da molti possibili pericoli nell’ambito della fede e dell’accompagnamento alla fede. Uno degli inciampi possibili è che «possiamo camminare attraverso i deserti dell’umanità – ha detto il Papa – senza vedere quello che realmente c’è, bensì quello che vorremmo vedere noi; siamo capaci di costruire visioni del mondo, ma non accettiamo quello che il Signore ci mette davanti agli occhi. Una fede che non sa radicarsi nella vita della gente rimane arida e, anziché oasi, crea altri deserti».
Se non si incontrano le persone nella loro verità, con misericordia, dentro le loro fatiche, il loro dolore, a volte il proprio peccato, si rischia di creare deserto invece che momenti di oasi.
Al riguardo papa Francesco nell’esortazione apostolica sull’amore nella famiglia Amoris laetitia, che riassume con il suo magistero autorevole il lavoro del Sinodo dei vescovi, segnala che «i dialoghi del cammino sinodale hanno condotto a prospettare la necessità di sviluppare nuove vie pastorali» (n. 199).
Sulla scia dell’apporto del Sinodo sulla famiglia e di queste sollecitazioni di papa Francesco è nata presso la Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposampiero (Pd) l’Oasi Famiglia. Un luogo dove incontrare personalmente le coppie e le famiglie, affiancarsi alle loro vite e poter diventare una possibile oasi accompagnandole a un cammino di rigenerazione delle ferite del cuore e dell’anima.
L’Oasi Famiglia quindi, come dice la sua denominazione, vuole essere proprio un'OASI un luogo dove anche spiritualmente le persone possano sostare trovando qualcuno che le accolga e le guidi.
Un progetto per l’accompagnamento della famiglia
Questo progetto vede coinvolti laici, famiglie, sacerdoti francescani e professionisti dell’area psicologica uniti da un unico medesimo intento, servire la Chiesa e il dono dell’amore tra un uomo e una donna. In un epoca di frammentazione sociale e personale, dove la fluidità dei riferimenti disorienta, sempre meno giovani credono nella forza della promessa matrimoniale, sempre più adulti abbandonano il loro progetto di coppia e rompono le alleanze che li avevano uniti al proprio partner, e i figli, nel caso di separazioni ad alta conflittualità, subiscono lacerazioni psicologiche profonde.
Eppure, dentro a questo contesto sociale, mai come oggi la famiglia e la coppia sono al centro del dibattito culturale. Psicologia, sociologia, pedagogia ‒ purtroppo non si è presentata all’appello la politica ‒ negli ultimi 10-15 anni hanno sviluppato in misura sempre più ampia approfondimenti utili sul tema delle relazioni familiari, e la Chiesa in prima fila ha condotto una riflessione alta sul bene per la famiglia. Per tali motivi, oggi più che mai, dentro questa apparente schizofrenia, necessitiamo di luoghi in cui le famiglie possano essere incontrate, sostenute, accompagnate e rilanciate nella loro missione, luoghi di sintesi personale e sociale.
Come papa Francesco ci ricordava, nell’omelia di apertura del Sinodo sulla famiglia, Dio «unisce i cuori di un uomo e una donna che si amano e li unisce nell’unità e nell’indissolubilità. Ciò significa che l’obiettivo della vita coniugale non è solamente vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre!», e l’amore non è un sentimento ma un’arte che si impara a praticare.
Spinti da tali consapevolezze è sorta dunque l’Oasi Famiglia, un luogo fatto di persone guidate da una visione cristiana – nella particolare declinazione francescana – della persona, della coppia e della famiglia. L’Oasi Famiglia si avvale, oltre che della sapienza del Vangelo e del Magistero della Chiesa, anche del contributo delle scienze umane.
La finalità di questo progetto viene ben espressa nel punto 30 e 31 della relazione finale del Sinodo della Famiglia: «La sfida per la Chiesa è di aiutare le coppie nella maturazione della dimensione emozionale e nello sviluppo affettivo attraverso la promozione del dialogo, della virtù e della fiducia nell’amore misericordioso di Dio. Il pieno impegno di dedizione, richiesto nel matrimonio cristiano, è un forte antidoto alla tentazione di un’esistenza individuale ripiegata su stessa». E: «Un’opportuna conoscenza della psicologia della famiglia sarà d’aiuto perché sia trasmessa in modo efficace la visione cristiana…».
Con un occhio di riguardo per le famiglie in difficoltà
In modo particolare l’Oasi Famiglia volge lo sguardo a quelle coppie che vivono una situazione di crisi coniugale o genitoriale, che però non hanno ancora smesso di lottare e di credere che una strada di riconciliazione e guarigione delle ferite relazionali sia ancora possibile. L’aiuto avviene tramite l’accompagnamento personale di chi si rivolgerà all’Oasi Famiglia. Tale accompagnamento potrà essere svolto, a seconda dei bisogni e delle richieste della coppia o della persona, o da laici che come compagni di viaggio si affiancano e ascoltano, o da professionisti che, oltre a essere formati alla psicoterapia di coppia, hanno uno sguardo sulla vita illuminato dalla fede.
Questi percorsi saranno ovviamente personali e si svolgeranno all’interno di locali appositamente predisposti dalla Casa di Spiritualità e non riguarderanno solo l’ambito psicologico, ma sarà possibile richiedere consulenze anche nell’area della mediazione familiare, legale e in ordine all’orientamento etico-spirituale.
L’Oasi Famiglia risponde anche all’indicazione che i vescovi, nella relazione finale del Sinodo sulla famiglia, hanno posto al punto 77, cioè la necessaria «istituzione di centri specializzati dove sacerdoti, religiosi e laici imparino a prendersi cura di ogni famiglia, con particolare attenzione verso quelle in difficoltà». Punto ripreso da papa Francesco in Amoris laetitia dove egli parla della «necessità di una pastorale della riconciliazione e della mediazione attraverso anche centri di ascolto specializzati da stabilire nelle diocesi» (n. 242).
Un altro intento dell’Oasi Famiglia è di creare situazioni di riflessione per le coppie e le famiglie. Ancora il Papa sottolinea infatti come vada colta e apprezzata la forza della famiglia. «La forza della famiglia “risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad amare”. Per quanto ferita possa essere una famiglia, essa può sempre crescere a partire dall’amore» (n. 53). Dunque la famiglia ha già in sé forza e bellezza tali per poter trasformare positivamente la realtà attorno a sé, ma a volte ce ne dimentichiamo e abbiamo bisogno di momenti comunitari in cui ricordare a noi stessi la Grazia di cui siamo già ricolmati, per non lasciarla soffocare sotto strati d’impegni quotidiani, di pessimismo sociale e di spinte egoistiche.
Concludendo, le parole chiave dell’Oasi Famiglia sono accompagnamento, accoglienza ed ascolto. Parole riprese dalla stessa Amoris laetitia la quale, facendo propri alcuni spunti del Sinodo dei vescovi, con l’afflato pastorale proprio del magistero di papa Francesco esorta la Chiesa ad «accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mezzo alla gente per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta o si trovano in mezzo alla tempesta. Non dimentichiamo che spesso il lavoro della Chiesa assomiglia a quello di un ospedale da campo» (n. 291).
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