24 Novembre 2024

Scoprirsi amati per amarsi

Solo ascoltando il Signore, la sua Parola, possiamo scoprire il suo amore per noi. E, attraverso il suo amore, imparare ad amare noi stessi per poi amare chi ci è accanto.
Scoprirsi amati per amarsi

© Giuliano Dinon / Archivio MSA

«In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: ‘Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza’. Il secondo è questo: ‘Amerai il tuo prossimo come te stesso’. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo» (Mc 12,28-34).

La prima osservazione è che, se Gesù fosse stato sposato, il suo coniuge lo avrebbe subito ripreso dicendogli: «Tesoro! Lo scriba ti ha chiesto un comandamento, non due!». Perché lui non sta mai negli schemi, sfora sempre, abbonda... Però vediamo che cosa può dire oggi, in particolare a noi coppie, questa Parola. Il primo comandamento è «Ascolta Israele!». La prima cosa da fare è dunque mettersi in ascolto, atteggiamento assolutamente non banale, visto quello che vediamo in giro oggi: gente che presume già di sapere tutto, come si sta in coppia, come si devono crescere i figli... e se questo presunto «sapere» non funziona, allora è colpa degli altri che non capiscono. Vedo tanta gente che parla e poca, ma per fortuna qualcuno c’è, che ha l’umiltà di mettersi ad ascoltare. Anch’io cado nella tentazione di fare prediche ai miei figli prima di ascoltarli veramente; anche loro cadono, a volte, presumendo di saper già tutto e di non aver nulla da imparare dai noi genitori. Con mia moglie cado nella tentazione di darle soluzioni invece, semplicemente, di ascoltarla con profondità. Ascoltare davvero è molto più difficile che parlare, presume un atteggiamento umile, da povero, che non ha risposte, soluzioni, strategie… e allora accoglie. Quante persone, nel mezzo di una crisi matrimoniale, si rifiutano di farsi aiutare dichiarando che loro non hanno nulla da imparare da qualcun altro, e si tappano le orecchie andando avanti nello stesso identico modo di sempre? 

Ma il vero quesito è: mettersi in ascolto di chi? Perché in questa società secolarizzata, che ha ormai accantonato la fede come un accessorio inutile, in pochi hanno veramente provato a mettersi in ascolto della Parola del Padre, e si sono dati un tempo congruo per farlo, per interrogarla su che cosa abbia da dire alle loro vite. Caro amico o amica, se provi a restare in relazione con la Parola di vita del Padre, Parola che continua a parlare agli uomini e alle donne di tutti i tempi, scoprirai come questa ti provoca, ti accarezza, ti scuote, ti sprona, ti corregge, ti rilancia. Scoprirai, soprattutto, di essere amato profondamente da un Padre attraverso suo Figlio e, a quel punto, l’amarlo con tutto il tuo cuore non sarà più un comandamento, ma un’inevitabile conseguenza.

Rispetto al secondo comandamento, mi soffermo solo sul «come te stesso». Su questo specifico aspetto, mi ricordo di una lezione del mio professore di religione alle superiori (a proposito: la saluto e spero stia bene prof. Babbo!), che mi colpì profondamente: amare se stessi è un comandamento, un consiglio di Dio. La premessa di questo comandamento sta nel fatto che come primo passo devo amare me stesso, quello che sono, la mia storia, il mio modo di essere. Se non faccio ciò, non posso amare gli altri. Da quella lezione capii che Cristo mi stava chiedendo di imparare ad amarmi e che solo se avessi saputo farlo avrei potuto amare chi mi stava vicino. Amare se stessi è la premessa necessaria, amare gli altri è la finalità ultima, le due sfaccettature dell’amore camminano assieme e necessitano l’una dell’altra. 
Se non amo la mia vita, se non imparo a benedirla, se non ho misericordia di me stesso, non potrò amare veramente mia moglie, ma sarà solo un volontarismo moralistico e sterile.

Per amare me stesso, però, ho bisogno di scoprire che Dio lo fa per primo, mettendomi in ascolto delle sue parole d’amore nei miei confronti: in caso contrario, non ce la farei mai ad amare uno come me. Solo se faccio esperienza del suo amore per ciascuno di noi avrò a mia disposizione l’attrezzatura necessaria per amare veramente la mia famiglia. Mettiamoci quindi in ascolto di questa storia d’amore che il Padre ha intessuto con ciascuno di noi, scopriamoci preziosi e belli e amiamoci anche nei nostri difetti. Amiamo il Padre con gratitudine. Solo allora potremo amare anche le persone che la vita ci ha messo accanto, perché nel loro volto vedremo il volto di Dio. Buon cammino!

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Data di aggiornamento: 24 Novembre 2024

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