Tessitori di speranza
Questo breve saggio presenta un’indagine biblica che vuol riscoprire l’importanza della terza età, attraverso l’incontro con alcune figure della storia della salvezza. Nell’introduzione così si esprime l’autrice Rosalba Manes, consacrata dell’Ordo Virginum di san Severo (FG) e professoressa di Teologia biblica presso l’Università Gregoriana: «per la Bibbia i nonni e le nonne non sono un peso, ma un tesoro che umanizza e arricchisce la società (e non per le loro pensioni!), [...] sono la carne viva attraverso cui si dispiega nella storia di un popolo e di una famiglia il progetto salvifico divino, sono tessitori di speranza». L’anziano non è una figura marginale, ma vive un tempo culminante della vita, quello della vecchiaia, che è «il momento della verità, la fucina del realismo».
Tra le tante figure evocate alcune sono poco note, come Barzillai, altre più famose, come il fariseo Nicodemo, il quale ci «ricorda che ogni età è quella giusta per ricominciare e con vi è condizione di disagio che giustifichi la resa all’“ormai”». E ancora le donne presenti nei vangeli dell’infanzia: Elisabetta e Anna, «luminose e feconde non tanto per il dato della maternità fisica, ma per la fertilità del terreno dei loro cuori».
Le radici e le origini sono un aspetto fondamentale in ogni cultura: questo è ribadito nelle genealogie presenti nella Bibbia, che situano Israele nell’Universo e nella sua relazione con Dio. In esse, «nessuno è “qualcuno” se non è “figlio di” e “nipote di”». Questi legami relazionali sono preziosi: i nonni consegnano ai loro nipoti la memoria di una storia, la «resilienza dinanzi alle difficoltà del vivere, la sapienza distillata delle prove e la gioia di tramandare costumi e valori utili a porre basi solide alla propria vita».
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