Tra bufali e locomotive

Disabilità, adozione, importanza della cura, del sapersi affidare e del collaborare: c’è questo e molto altro nel film d’animazione «Buffalo Kids».
13 Febbraio 2025 | di

Sono ormai quarant’anni che l’associazione Centro Documentazione Handicap di Bologna si occupa di cambiare l’immagine della diversità, attraverso la relazione con le persone con disabilità, le quali diventano promotrici di un cambiamento culturale non indifferente. Il centro di documentazione – con la sua équipe di educatori e animatori con disabilità, il Progetto Calamaio – incontra bambini, ragazzi e adulti nelle scuole di ogni ordine e grado, diversificando il proprio lavoro attraverso molteplici strumenti e linguaggi: ad esempio, il gioco, la drammatizzazione di fiabe e i percorsi di animazione sociale. Come sappiamo, le bambine e i bambini sono meno strutturati e influenzati dagli schemi sociali, di conseguenza, rispetto agli adulti, sono più curiosi e spontanei. Il loro punto di vista è dunque prezioso, perché ci permette di costruire le basi per un futuro in cui le diversità vengono accolte e valorizzate.

Per questo, c’è una domanda che mi frulla da sempre nella testa: come facciamo a catturare la loro attenzione? Come sensibilizzarli rispetto a questi temi, visto che oggi il loro tempo di attenzione, gli interessi e le attitudini sono cambiati? Questo dubbio si è rafforzato guardando un film di animazione dal titolo Buffalo Kids – regia di Pedro Solís García –, uscito nelle sale cinematografiche lo scorso ottobre. I protagonisti sono Mary e Tom, due fratellini irlandesi orfani, che si trovano ad affrontare una straordinaria e bizzarra avventura a bordo di un treno transcontinentale, l’Orphan Train. Durante il loro viaggio incontreranno un nuovo compagno di nome Nick, un bambino tetraplegico che stravolgerà le loro vite.

Sono tante le questioni affrontate in questo piccolo capolavoro dell’animazione, come riportato nei vari feedback che possiamo leggere sul portale online «Orizzonte Scuola»: «[…] è veramente da vedere, affronta temi forti come disabilità, inclusione, adozione, con una speranza forte che non molla mai nessuno dei personaggi, un ritmo incalzante e vivacissimo simile a quello dei bambini quando sono felici di risolvere anche le cose più complesse, con la certezza di averle già in mano!». E ancora: «C’è tutto: l’invito a non arrendersi, a prendersi cura degli altri, a sapersi affidare e ad affidare, a collaborare, a non cadere nei pregiudizi, a esprimere le proprie emozioni, ad arricchirsi attraverso le vicendevoli diversità». 

La visione di Buffalo Kids, dunque, oltre che allenare i più piccoli al pensiero creativo e divergente – come insegnano i protagonisti, affrontando numerosi ostacoli – può stimolare a una riflessione condivisa tra bambini e adulti. Insomma, questo film mi ha fatto proprio bene al cuore e, quando sono tornato  a casa, ripensando a bufali e treni, ho riascoltato la canzone di Francesco De Gregori Bufalo Bill, che così dice: «Tra bufalo e locomotiva / La differenza salta agli occhi / La locomotiva ha la strada segnata / Il bufalo può scartare di lato e cadere / Questo decise la sorte del bufalo […]». Quando tra peripezie e colpi di scena le diversità saltano agli occhi, in modo costruttivo e inclusivo, abbiamo centrato l’obiettivo! Se ancora non avete guardato Buffalo Kids, vi consiglio di farlo subito.

Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

Data di aggiornamento: 13 Febbraio 2025

Articoli Correlati

Articoli Consigliati

Nato tre volte

11 Febbraio 2025 | di
Lascia un commento che verrà pubblicato