Seguendo la stella
«Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. […] Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese». (Mt 2, 1-12)
Con questo brano del Vangelo noi, Edoardo e Chiara, inauguriamo una nuova rubrica del «Messaggero di sant’Antonio» in cui umilmente proviamo a farci illuminare, insieme a voi, dalla Parola di Dio accostata secondo una lettura sponsale. Vedremo in quale modo una tra le letture della Parola di Dio del mese in cui siamo, possa raccontare qualcosa di utile per continuare a progredire nella meravigliosa avventura di essere, noi coppie, testimoni credibili dell’amore del Padre per la sua sposa, l’umanità.
Il racconto dei Re Magi è la storia di qualcuno che, mosso da un desiderio, è partito ed è arrivato al bersaglio, è arrivato a incontrare il Signore. In tal senso ha qualcosa da raccontare anche a noi sposi. Come per i Magi, anche per noi l’iniziativa è stata di Dio. A un certo punto della nostra vita è arrivata una stella. Per me (Edoardo) è stata mia moglie Chiara: un segno promettente che mi invitava a rischiare il cammino. La stella ancora non è Cristo, così come il fidanzamento con Chiara non era ancora l’amore adulto, ma era l’avvio promettente verso qualcosa di bello di cui però inizialmente non intravvedevo né la strada né la meta.
Ma nel cammino della coppia verso la promessa della stella spesso s’incontra, come i Magi, il «tempo di Erode». È il tempo in cui un re non vuole far spazio a un altro Re. Nella vita di coppia può essere il lavoro con le sue richieste e incombenze, possono essere le famiglie di origine con i loro ricatti affettivi, ma possiamo anche essere «governati» dall’immaginario che ci viene a dire come dovrebbe essere una relazione di coppia secondo la cultura di massa, o come dovrebbero essere un maschio o una femmina, oppure come dovrebbe funzionare la sessualità (immaginari hollywoodiani dove tutto dovrebbe essere facile, spontaneo e godibile).
Questi re esterni o, più spesso, interni a noi stessi, non vogliono lasciar spazio alla presenza di un Re che governa facendosi bambino, vulnerabile e indifeso, in una mangiatoia. I Magi sono saggi che hanno saputo distinguere la voce del re che vuole solo mantenere il potere a tutti i costi, da quella del Re di fronte al quale vale veramente la pena inginocchiarsi. I Magi sono mossi dal desiderio di comprendere, di conoscere, di arrivare al bello e al bene. E che cos’è che muove noi sposi nel cammino del nostro matrimonio? Ci muoviamo dal nostro divano per cercare parole che possano condurci verso la bellezza della nostra relazione di coppia? Oppure crediamo di sapere già tutto, di non dover imparare più nulla, ci siamo spenti e lasciamo comodamente comandare l’Erode della nostra vita?
La Chiesa, la società, ha bisogno di sposi vitali, che sappiano scomodarsi, come i Magi, per mettersi in un cammino in cui non si accontentano del già conosciuto. Percorsi per coppie, ritiri spirituali, gruppi sposi, accompagnamento spirituale di coppia, letture, percorsi psicologici: dovremmo essere continuamente affamati di tutto questo e, a qualsiasi età, non smettere di restare in formazione continua rispetto al nostro amore sponsale. Per crescere nel saper amare, dobbiamo scomodarci, cercare parole nuove, prospettive nuove, dove la vita ce ne può regalare, altrimenti continueremo a girare con il nostro sistema operativo, che ormai è vecchiotto e dove i programmi non funzionano più, la nostra relazione non funziona più. Per far funzionare il legame devi scaricare gli aggiornamenti. La novità la trovi fuori di te, sapendo dove cercarla.
I Magi hanno bisogno della Parola di Dio, dei sacerdoti, per sapere dove si trova la persona fatta Parola. Anche per compiere la promessa che come coppie abbiamo ricevuto nel nostro amore, abbiamo bisogno della Parola che ci indica dove andare. Come sposi cristiani riceviamo sia la meta che la strada, non ce la diamo da soli. La Chiesa, attraverso le persone che declinano come si ama alla luce del Vangelo, ci può fornire le coordinate per arrivare alla meta.
Anche noi sposi abbiamo la nostra mangiatoia verso la quale camminare, un luogo semplice, abitato dall’amore. Il viaggio dei Magi si concluderà con una grandissima esultanza, che li porterà a donare quello che hanno, perché hanno ricevuto infinitamente di più. Magari anche noi coppie, raggiunta la nostra gioiosa mangiatoia, potremo, con un cuore festoso, donarci ad altre coppie, ad altre persone. Allora ritorneremo alle nostre case, alla nostra quotidianità, per altre vie, secondo una creatività nuova. Spinti dalla gioiosa speranza della meta che ci aspetta, buon viaggio a tutti gli avventurosi ricercatori della bellezza del matrimonio.
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