08 Dicembre 2024

La Madonna felice

Per molto tempo, anni fa, ho seguito le celebrazioni della devozione mariana nel Sud Italia. La festa dell'Immacolata Concezione (8 dicembre) è una buona occasione per ricordarne alcune.

La Madonna felice

Per molto tempo, anni fa, ho seguito le tracce di Maria nel Sud d’Italia. Andavo a vedere e vivere (e raccontare) le feste della devozione mariana, delle preghiere collettive alla Madonna, delle notti insonni in sua adorazione. Mi è tornato in mente quel tempo quando ho saputo che questo post doveva essere pubblicato l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. Mi sono ricordato delle salite in Aspromonte per essere al santuario di Polsi la notte tra l'1 e il 2 settembre, per la Madonna della Montagna: è un tumulto sacro, a Lei vengono offerte frutte e verdure fino a ricoprire gli altari. Al Sabato Santo, vigilia di Pasqua, sono andato, invece, a Nocera Terinese, sempre in Calabria, per incontrare la Madonna Addolorata, che viene portata, in una drammatica processione (questo è un «rito di sangue»), per le strade del paese: la statua della Pietà deve rimanere distante dalla Croce, in modo che Maria non veda, se non alla fine del cammino, il sacrificio del proprio figlio.

Ho amato molto la Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano, in Basilicata: la leggenda racconta che alcuni «fuochi» misteriosi condussero alcuni pastori a una buca, in vetta alla montagna, dove era stata nascosta una statua della Madonna. La Madonna Nera di Viggiano è la protettrice della regione. Infine sono arrivato a Matera. Per la grande festa di Maria Santissima della Bruna, il 2 di luglio, giorno della Visitazione, che ricorda la visita della Madonna alla «cugina» Elisabetta. Due donne in attesa di figli straordinari: Gesù e Giovanni Battista. Il grido di «Viva Maria» è il coro della processione infinita per la città. La Madonna viaggia, su un carro trionfale, dalla chiesa sorta dove apparve a un contadino che stava entrando a Matera sul suo carretto. Settanta anni fa la città venne dichiarata Civitas Mariae: per questo anniversario, pochi giorni fa, la statua della Madonna è stata «vestita di sole», grazie a un nuovo, splendido abito giubilare. 

La raffigurazione più nota dell’Immacolata Concezione si è ispirata al Libro dell’Apocalisse: una donna che è «vestita di sole», con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle. Nel Cantico dei Cantici è «bella come la luna, fulgida come il sole». Giotto ha in mente (e nei suoi pennelli) l’eccezionale concepimento non solo di Gesù, ma anche della stessa Maria, nata senza peccato, e, indirettamente, lo racconta con il bacio dolcissimo, alla Porta d’Oro di Gerusalemme, tra Gioacchino e Anna, i genitori di Maria.

Per i cattolici, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Immune da ogni colpa. Solo lei ha avuto questo dono divino. Per sette secoli la Chiesa ha discusso sul concepimento di Cristo, solo nel 1854, l’8 di dicembre, papa Pio IX dichiarò il dogma dell’Immacolata Concezione. Quattro anni più tardi, a Lourdes, una «signora vestita di bianco» (velata, con una cintura azzurra, e una rosa gialla su ogni piede) apparve a una ragazzina di 14 anni, figlia di mugnai, Bernardette Soubirous. Recitarono assieme il Rosario. Solo quasi tre mesi dopo, alla sedicesima apparizione, la Signora rivelò la sua identità. Parlò in dialetto guascone, la lingua che l’analfabeta Bernardette poteva comprendere: «Que soy era Immaculada Councepciou’». 

Ho in mente Susanna Colussi, la madre di Pier Paolo Pasolini. Il regista, nel 1964, le affidò il ruolo di Maria sotto la Croce dove stava morendo suo Figlio. Riesco a immaginare l’emozione profonda di Pasolini e di sua madre: cosa le avrà detto per convincerla a girare quella scena. Il suo volto, il suo dolore, è degno di Caravaggio. È un momento «semplice e supremo». «Pasolini scelse sua madre perché nei suoi occhi doveva vedere la maternità», ha raccontato, molti anni dopo, Margherita Caruso, che, appena quattordicenne, aveva, a sua volta, nel film, dato il volto a Maria ragazza. Margherita, calabrese di Crotone, era stata scelta dal regista all’uscita della messa domenicale. Quando Pasolini le chiese di «fare la Madonna» nella scena dell’Annunciazione, lei si spaventò, ma poi pensò: «Maria aveva la mia età quando l’angelo le annunciò che era stata scelta per diventare la madre di Gesù. Era un bell’impegno. E così, con incoscienza, dissi di sì anche io». 

Ho bisogno di una musica. La Madonna, ai miei occhi profani, è una donna felice, orgogliosa, consapevole. Coraggiosa. Una donna che ha scelto il suo destino in libertà. L’angelo Gabriele inviato da Dio a Nazareth per annunciare una futura maternità divina a una ragazzina, la saluta: «Rallegrati, piena di grazia». «Il Dio che ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili – scrive la scrittrice Michela Murgia – fa di una ragazza la massima complice della salvezza del mondo». E allora vi invito ad ascoltare La musica notturna delle strade di Madrid, quintetto per archi di Luigi Boccherini. Nelle ore della notte la capitale spagnola si popola di danze popolari, risuona uno scherzoso minuetto e il canto dei mendicanti ciechi. Ma quella sera, così gioiosa, era stata annunciata dal rintocco delle campane della cattedrale e dal richiamo dell’Ave Maria.

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Data di aggiornamento: 08 Dicembre 2024

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