08 Gennaio 2025

Liturgie aperte e inclusive

Troppo spesso le persone con disabilità sono di fatto escluse dalle nostre celebrazioni. Ma qualcosa sta cambiando: stanno infatti nascendo molteplici esperienze che, anche facendo leva sull’aspetto sensoriale, favoriscono un maggiore coinvolgimento.
Liturgie aperte e inclusive

© Alex Donohue / Getty Images

«La Chiesa condanna la cultura dello scarto, ma la liturgia scarta i bambini e le persone con disabilità intellettiva e sensoriale. Spero che in futuro ogni persona sia messa nelle condizioni di vivere appieno la liturgia, perché Gesù è per tutti. Io vorrei che mio figlio autistico venisse aiutato a comprendere e a partecipare. Ogni mamma, ogni papà credente lo vorrebbe».
Lettera firmata

È un tema molto importante che richiede attenzione e cura da parte della Chiesa. In questo senso è promettente la riflessione che da qualche anno viene portata avanti per una liturgia inclusiva: un evento significativo è stato il seminario «Una liturgia inclusiva: i cinque sensi e le persone con disabilità», svoltosi a Roma nel marzo 2023, dal quale è poi uscito un numero speciale della Rivista di Pastorale Liturgica, Liturgia e disabilità. Celebrare insieme. Mi pare rilevante un’osservazione: il disagio e le barriere che emergono per persone con disabilità non sono solo un problema loro, ma un ostacolo per tutti. Questo anzitutto perché è importante che nelle celebrazioni (specialmente nella Messa), tutti abbiano la possibilità di partecipare, in particolare gli ultimi e i più fragili: se mancano loro, viene meno una parte essenziale del popolo di Dio, proprio quei «piccoli» di cui Gesù parla 
nel Vangelo. 

Un altro motivo è che molto spesso le nostre liturgie usano poco i sensi e il corpo: pur essendo fatte di gesti e parole, tante volte il modo di celebrare i riti non è abbastanza curato, puntando su aspetti più intellettuali che sensoriali. La persona, però, non è solo intelligenza, ma anche corporeità: per questo è importante entrare anche nella liturgia con tutti e cinque i sensi. Su questa linea, la lettera apostolica Desiderio Desideravi sulla formazione liturgica del popolo di Dio (2022), al n. 42, afferma: «La Liturgia è fatta di cose che sono esattamente l’opposto di astrazioni spirituali: pane, vino, olio, acqua, profumo, fuoco, cenere, pietra, stoffa, colori, corpo, parole, suoni, silenzi, gesti, spazio, movimento, azione, ordine, tempo, luce. Tutta la creazione è manifestazione dell’amore di Dio: da quando lo stesso amore si è manifestato in pienezza nella croce di Gesù tutta la creazione ne è attratta. È tutto il creato che viene assunto per essere messo a servizio dell’incontro con il Verbo incarnato, crocifisso, morto, risorto, asceso al Padre». 

Le barriere che si incontrano nelle celebrazioni non sono solo architettoniche, ma anche relazionali, in quanto ciascuna azione compiuta ha un significato e non sempre ogni persona ha le capacità per interpretarla. Sono molteplici le esperienze che stanno nascendo in questo senso, orientate soprattutto all’utilizzo di supporti visivi che accompagnano la Messa, oppure l’impiego della lingua dei segni italiana (LIS), o ancora la musica e il canto che, se ben curati, parlano al cuore e coinvolgono profondamente.

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Data di aggiornamento: 08 Gennaio 2025
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