La vita è un profumo

È un libro duro, l’ultimo firmato da Chiara Ingrao con Blessing e Giovanna Calciati. Un libro difficile, perché parla di dolore e lo fa senza sconti. Un dolore profondo, scavato nella pelle di una giovane donna di origine nigeriana, Blessing Calciati, abbandonata sin da piccola dalla madre, cresciuta fino a 6 anni con la nonna, poi mandata a vivere con il padre, fino a quando, a 13 anni, la madre la chiama in Italia, dove nel frattempo si è trasferita a vivere, per poi approdare in una Casa famiglia e, infine, giungere a casa di Giovanna Calciati, la madre affidataria.
Ma è anche un libro bellissimo, perché parla di un amore vero e altrettanto profondo: quello tra due donne, madre e figlia, che si incontrano a un certo punto del loro cammino, quando la prima a un figlio non ci pensava proprio e la seconda in una madre non ci sperava più.
«Figli d’anima» si chiamano in molte zone d’Italia i ragazzi che irrompono d’un tratto nella vita di una persona adulta, stravolgendola, ma dandole un senso talmente profondo che una si chiede come facesse a vivere prima, senza di esso. E Blessing, con il suo dolore e, al contempo, la sua radicale vitalità, porta un significato nuovo nell’esistenza di Giovanna, porta il desiderio di lottare per questa vita dolente ma che profuma di buono. Blessing e Giovanna attraversano così, insieme, i fantasmi di un passato crudele, fatto di abusi, di abbandoni, di violenze, di infibulazione. Fino all’epilogo, il drammatico epilogo che ha portato Blessing a togliersi la vita dopo anni e anni di crisi e ricoveri, alla soglia dei 29 anni. «Sono rotta – diceva di sé –, sono tutta rotta, e nessuno mi può più incollare».
Dinanzi al suicidio di una giovane donna la battaglia per la vita pare persa, i fantasmi del passato hanno vinto, verrebbe da dire. Ma queste pagine fanno comprendere che non è così. Perché, alla fine, non è la durata di una vita a decretarne la riuscita e non è nemmeno il modo in cui essa finisce a dichiararne la non riuscita. Contano i giorni, uno dopo l’altro, contano le fatiche combattute per fare spazio alle cose buone, contano le relazioni, gli abbracci, gli sguardi d’amore. Conta l’averci provato fino in fondo. Il passaggio di Blessing Calciati in questo mondo ha lasciato un segno e non solo in chi l’ha amata o nelle decine e decine di poesie che la giovane ha composto (di cui, nel libro, è presente un’ampia selezione). Anche in chi leggerà le pagine di Chiara Ingrao, Blessing lascerà un segno. E non sarà possibile non amarla, così come non sarà possibile non portare in cuore queste pagine così vere e autentiche, oneste e piene di vita.
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