29 Dicembre 2025

Ultimo dell'anno, tempo di bilanci

Siamo arrivati alla fine dell’anno. Giorno di festa e di bilanci. Ecco un piccolo esercizio per dare uno sguardo al 2025 e poi al 2026 in maniera un po’ diversa,,,
Ultimo dell'Anno, tempo di bilanci

© Voyagerix / iStock / Getty Images Plus

Siamo arrivati alla fine dell’anno. Giorno di festa e di bilanci. Oggi vi propongo un piccolo esercizio, per dare uno sguardo al 2025 e poi al 2026 in maniera un po’ diversa, in una maniera un po’ più cristiana. Provate a rispondere a questa domanda: ripensate al vostro 2025, all’anno appena trascorso, che colore vi viene in mente? Se doveste scegliere/indicare un colore per rappresentare il vostro personale 2025, quale scegliereste? Ce l’avete, trovato? Ok, allora adesso provate a chiedervi perché, per quale motivo proprio quel colore.

Chissà perché, ma credo che se uno ripensa al proprio anno trascorso, al lavoro, alle relazioni, alla famiglia, alla salute… magari pensa anche al mondo, alle vicende politiche, sociali… credo che i colori tendono ad essere negativi, o sbaglio? Chissà forse avete scelto il rosso del sangue, della fatica, della sofferenza, o della rabbia? Forse il viola del lutto, della morte? Forse il grigio-marrone della noia, del vuoto, della solitudine? Forse il blu scuro della disperazione o il nero della paura, della guerra?

Alcuni colori speciali

Mi verrebbe allora da provare a chiedere invece ad alcune persone particolari che colore ha quest’anno per loro… A quattro persone in particolare.

Mosè

Vorrei chiedere intanto a Mosè. Lo conosciamo tutti bene Mosè. «Mosè per te che colore ha l’anno che hai passato? Forse il rosso del sangue dei tuoi fratelli uccisi dal faraone? Forse il marrone della polvere respirata durante i lavori forzati? Forse il nero delle notti di solitudine, quando nessuno ti ascoltava e credeva in te?».

Io credo che forse Mosè ci risponderebbe che il colore che gli è venuto in mente è il bianco, un bianco splendente e luminoso. Il bianco del tessuto con cui sua mamma la aveva adagiato nel cesto e mandato sulle acque del Nilo. Il bianco della luce fioca ma splendida delle fiamme di quel roveto che ardeva senza consumarsi. Il bianco della manna ricevuta per sfamarsi in mezzo al deserto.

Maria

Vorrei chiedere poi a Maria. «Che colore hanno avuto Maria per te questi mesi? Il verde acido dei tuoi compaesani di Nazareth che sparlavano di te quando sei rimasta incinta prima del matrimonio? Il grigio-azzurro di quell’asino scomodo su cui hai dovuto viaggiare per chilometri mentre già sentivi le doglie? Il blu scuro della notte fredda in cui nessuno ti dava alloggio?».

E Maria ci risponderebbe che questi mesi hanno avuto il colore del giallo ocra, tenue e caldo. Il giallo del sole che un mattino è entrato dalla sua finestra e le ha portato un annuncio incredibile. Il giallo dei calli delle mani di Giuseppe che, forti e tenere allo stesso tempo, la tenevano stretta in un abbraccio che cancellava ogni paura. Il giallo della paglia su cui riposava sereno quel bimbo che aveva appena dato alla luce.

Una pastora

E poi vorrei chiedere anche a quella pastora anziana di Betlemme… «Che colore ha avuto per te quest’anno? L’arancio sbiadito e logoro della veste che hai addosso da anni, sempre la stessa, e ormai piena di buchi? Il grigio-marrone delle tue pecore sporche e puzzolenti?». Ci risponderebbe forse il rosso. Il rosso della fiaccola con cui una notte come tante ha scoperto che tutto cambiava, che un bambino era nato anche per lei, che quel bambino era Dio, eppure le assomigliava, era come lei. Il rosso della fiaccola che si rifletteva sugli occhi di tutti quelli a cui continuava a gridare cosa aveva appena scoperto, la gioia delle risate, il colore degli abbracci!

Dio Padre

Infine vorrei provare a chiedere persino a Dio, al Padre. Forse lui mi dirà i colori che abbiamo ipotizzato prima, il rosso della guerra che tortura tanti suoi figli? Il nero della disperazione, della depressione? Il marrone delle inondazioni e dei terremoti? Il Padre ci risponderebbe invece il colore trasparente, il trasparente delle lacrime. Delle lacrime di suo figlio, Gesù, che per la prima volta ha visto scendere sulle guance, mentre veniva al mondo, mentre piangeva perché sentiva per la prima volta il morso della fame e cercava il seno di Maria. Il trasparente luminoso di quelle gocce di umanità che finalmente per la prima volta anche Dio ha potuto versare…

Colori anche per noi?

Da dove ho tirato fuori questi colori? Dalle letture (solennità di Maria Madre di Dio)! E sono sempre le letture che allora possono suggerirci meglio anche quale colore aspettarci per il 2026! Come scegliere un colore per il nostro 2026, che colore ci aspettiamo di trovare? Non per un augurio finto, buonista, facilone… non per un generico «andrà bene»! No, no, chiediamo ancora a loro che lo dicano, fidiamoci un po’ di loro, di chi ne sa più di noi!

E allora Mosè con la prima lettura (Numeri 6,22-27) ci direbbe: il colore di chi benedice! Benedici, scorgi il volto luminoso di Dio che è presente in ogni cosa! E poi Maria nel Vangelo (Luca 2,16-21) ci direbbe: il colore di chi custodisce (cfr. v. 19)! Custodisci i doni di tenerezza di cui è piena la tua vita, fanne alimento del tuo cuore, ogni giorno!

E poi i pastori sempre nel Vangelo ci direbbero: il colore di chi loda (cfr. v. 20)! Loda Dio per ciò che lo hai visto fare per te, lodalo con il sorriso di chi crede che la vita valga la pena di essere vissuta! E infine Dio, il Padre, nella seconda lettura (Galati 4,4-7), ci direbbe: il colore di chi dona! Dona tutto ciò che sei, ciò che hai di più prezioso, perché dal tuo dono di te tutti ricevano liberazione, riscatto, l’eredità di essere figli e fratelli!

Allora benedici, custodisci, loda, dona! Che colore intravedi allora che Dio pone nel tuo 2026? Buon cammino!

fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org

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Data di aggiornamento: 29 Dicembre 2025
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