Sono arrivato a Fatima senza aver letto, senza sapere niente. Con molti pregiudizi. Ma volevo arrivarci. A Fatima, più che altrove, bisogna essere capaci di separare il sacro dal profano.
Ogni quattro anni molti di noi cercano in questo evento straordinario un sogno, una bellezza, grandi emozioni. Accadrà anche per i XXXIII Giochi Olimpici dell’era moderna.
A Venezia, nel terzo fine settimana di luglio, esplode la «notte famosissima» del SS. Redentore. Il ponte votivo che unirà il sestiere di Dorsoduro alla chiesa del Redentore quest'anno sarà ancorato a trentaquattro barche sul canale della Giudecca.
La loro porta-finestra si affacciava sulla strada. C’era una sedia seminascosta. Vi era poggiato sopra un cartello, scritto a mano, quasi illeggibile a meno di non avvicinarsi. Chiedeva un aiuto, un’elemosina, senza usare questa parola.
A Lisbona, i giorni attorno al 13 giugno, sono la festa più grande della città. In tutti i suoi quartieri, da tempo immemorabile, ben prima delle ufficialità, si festeggia questo giorno con felicità.
Quasi dieci anni fa ho cominciato un lungo viaggio nella devozione a sant’Antonio nel mondo. Un andare da giornalista laico, sorpreso, incuriosito. Da allora non mi sono più fermato.