Il porto è una chiara metafora del compito di genitori ed educatori. Chiamati ad aiutare i giovani loro affidati a raggiungere il «mare aperto».
Già prima della diffusione del coronavirus, le difficoltà psicologiche dei ragazzi erano evidenti e in una netta traiettoria di peggiormento.
Lo sport fa bene, ma occorre non bruciare le tappe. Imporre in tenera età un clima agonistico è controproducente. Ecco perché è meglio rispettare il tempo del gioco e del divertimento.
La disabilità può aprire a nuovi orizzonti da esplorare sempre, a prescindere dagli anni e dalle epoche storiche in cui ci troviamo.