Il tempo è "libero" o tutto il tempo è "liberato"?
Reclusi
«C’è bisogno di un senso più profondo di responsabilità. Il carcere deve poter essere il luogo dove riflettere su se stessi, dove ritrovare la voglia di esistere e darsi delle regole. Chi è recluso è una persona. Chi garantisce la sicurezza deve sentirsi persona tra le persone. Luogo di detenzione e luogo di lavoro, il carcere non può essere inteso solo in chiave coercitiva».
«Gentile padre, le scrivo per condividere il mio percorso. Un percorso tormentato, accidentato, doloroso. Lavoro, fatica, sacrifici, relazioni personali drammatiche, depressione, Dio sullo sfondo.
Un ricordo e un grazie ad Anna Marchesini, principessa della risata, quell’esperienza antica e sempre nuova che dona, come risultato finale, un profonda senso di libertà.
L’estate, quest’anno, ha faticato ad arrivare nei mari del Sud. Primavera recalcitrante, fredda e piovosa, nella costa ionica della Lucania. Ma adesso la stagione del mare sta davvero per cominciare. Il caldo è esploso tuttoassieme.
Seguire Gesù significa recuperare se stessi da qualsiasi dipendenza e diventare liberi. È un miracolo che può avvenire, che passa attraverso un incontro che cambia, come insegna sant’Antonio.