A molti sfugge che Antonio trascorse ben tre anni della sua breve vita in Francia. Maria Teresa Dolso, docente di Storia medievale all’Università degli studi di Padova, ci spiega le caratteristiche della presenza antoniana Oltralpe.
«Il Signore parla come una madre amorosa che, quando vuole abituare il figlioletto a camminare, gli mostra una mela o un pane: “Vieni, gli dice, e te lo do!”. E quando il bambino si avvicina (...), la madre a poco a poco allunga il passo» (Sermoni).
«Poiché il fiore è in qualche modo l’inizio dei frutti futuri, per fiore s’intende quanto meno un cambiamento e un rinnovamento nell’impegno di progredire» (Sant’Antonio – Sermoni).
In pochi giorni, in questo inizio di marzo, nel Paese più meridionale dell'India si intrecciano i primi giorni del Ramadan e della Quaresima ed è appena passata «la notte di Shiva».
Molta apparenza nasconde molta sterilità. Serve il miracolo – e chiediamolo a sant’Antonio! – d’essere attraversati dal calore solare di relazioni vive e profonde, vere «stelle polari» sul nostro cammino: sono queste a essere davvero reali.
Sono tutti sorridenti gli «Antonii» disegnati dai bambini di Trentola Ducenta (CE), in occasione del pellegrinaggio in Campania delle reliquie del Santo. E siamo certi che lui sorrida per davvero guardando la fede pura di questi piccoli.