«Antonio riconduceva a pace fraterna persone in discordia; ridava la libertà ai prigionieri; faceva restituire le usure e quanto era stato rapito con violenza...» (Vita Assidua 13).
Da sempre i frati della Basilica sono impegnati nello studio delle Sacre Scritture. Sull’esempio di sant’Antonio, particolarmente dedito alla Parola di Dio, e di molti altri suoi confratelli che hanno dedicato alla Bibbia l’intera vita.
«Antonio si alzò a parlare in modo semplice. I frati, colpiti da stupita ammirazione, prestavano concordemente attenzione. Lo stupore aumentava per la profondità inaspettata delle sue parole...» (Vita Assidua, 8).
Il problema principale, quando stiamo male e ci assale lo sconforto e lo scoraggiamento, è che ci sentiamo abbandonati. Ecco allora il miracolo più grande: sentirci accompagnati sempre, non rimanere soli.
Perché la Parola di Dio è davvero così centrale nella vita dei cristiani, e in particolare nel discernimento vocazionale? Scopriamolo in vista della festa della Lingua di sant’Antonio!
«Vento grande e forte fu il saluto dell’angelo che prometteva grandi cose: promesse rivolte a una donna fortissima da Gabriele, il cui nome significa “fortezza di Dio”. Questo saluto sconvolse i monti della superbia e spezzò le pietre...» (Sermone per l’Annunciazione, 10).