«Il Signore con il rasoio affilato della sua passione rade ogni presunzione e fiducia nel bene operato. Chi può infatti presumere o gloriarsi del bene operato quando vede il Figlio del Padre (...) inchiodato in croce (...)?» (Sermoni, Litanie 11.13).
La virtù cristiana, così cara a sant’Antonio, ha trovato nei frati e nei padovani un’attenta accoglienza ed è cresciuta in tanti modi nei secoli, sempre attorno alla Basilica.
«Gli elefanti hanno una natura mite. Infatti se si imbattono in un uomo sperduto nel deserto, lo guidano fino alla strada che conosce (...)» (Sermoni, Domenica V dopo Pentecoste).
Un innovativo progetto di pastorale dell’arte ha creato un percorso davvero aperto a tutti, dove la disabilità diventa occasione per conoscere in maniera inedita i tesori di arte e spiritualità della Basilica di Sant’Antonio a Padova.
Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.