Facciamo l’elogio del corpo. O, più esattamente, dei corpi: che ne esistono di tutti i tipi, e sarebbe una ben strana presunzione da parte nostra ritenere di poter decidere quali di essi meritino una passerella di moda e quali no.
«Anche la Speme, / ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve / tutte cose l’obblio nella sua notte». La metteva giù così, cupa e amara, Ugo Foscolo, nella sua celebre ode Dei sepolcri.
I bambini giocano, divertiti, negli spazi della parrocchia. Le mamme sono prese dalla routine quotidiana: duro lavoro fuori e dentro casa, mentre gli uomini sono impegnati nei campi o in qualche fabbrica della zona. Altri sono partiti in cerca di un’occupazione, lontano dal paese.
Allineate lungo il lato destro del sagrato, minuscole rispetto alla Basilica che incombe su di esse con l’imponenza delle sue cupole e gli aerei slanci dei campanili, ecco due cappelle – l’Oratorio di San Giorgio e la Scoletta – sulle cui pareti splendono capolavor
L’uomo semplice e dal sorriso buono che mi sta di fronte è un grande gioielliere, uno dei più bravi del distretto dell’oro di Vicenza. Un designer ricercato, che conta numerose apparizioni nei programmi Rai e nei giornali di settore.