Sono arrivato a Fatima senza aver letto, senza sapere niente. Con molti pregiudizi. Ma volevo arrivarci. A Fatima, più che altrove, bisogna essere capaci di separare il sacro dal profano.
Il Signore Gesù ci porta al cuore della nostra esperienza di Lui, di fede, della nostra esperienza umana. E non solo nel senso che ci porta al centro, al punto più importante, ma anche nel senso che questo centro è appunto il cuore, l’amore.
Ogni essere umano ha in sé, come il fuoco, il potenziale per curare e per ferire. La solidarietà, la fraternità, la mitezza disinnescano l’aggressione e suscitano la compassione che guarisce.
Nel Concistoro del 1° luglio, papa Francesco ha annunciato che il quindicenne sarà proclamato santo. Probabilmente durante il Giubileo del 2025. Intervista esclusiva a monsignor Alberto Royo Mejía, Promotore della Fede del Dicastero delle Cause dei Santi.
Mentre siamo «imbarcati» in un matrimonio, a volte scoppia la tempesta e pare che Gesù, come nell’episodio evangelico, dorma incurante delle nostre paure e del nostro dolore. Ma è proprio così?