110 anni fa, il 26 aprile 1915, il Regno d’Italia firmò il Patto di Londra aderendo alla Triplice Intesa e impegnandosi a entrare nella Prima guerra mondiale. Storia, arte e letteratura si confrontano a Gorizia e Monfalcone.
La bambina dalle trecce rosse più famosa al mondo è tutt’ora il simbolo di quanto l’immaginazione possa sconfiggere l’atmosfera di guerra. Un messaggio che arriva fino all’oggi, in questa guerra mondiale a pezzi.
Sei racconti, sei autori differenti che ci parlano di speranza. La speranza quotidiana, che rimanda a quella più grande: il Dio che si fa uomo e che celebriamo a Natale. Una speranza di cui ci parla anche il grande Giubileo del 2025...
Trieste è città di scrittori che hanno cambiato la letteratura e la poesia, hanno scritto pagine meticce e multietniche. A loro è dedicato il nuovo Museo della Letteratura (Lets), che ha aperto in città lo scorso settembre.
«Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza». Parola di Franco Arminio, poeta paesologo.
Nata come studiosa e traduttrice di Kierkegaard, subito dopo la fine della guerra Angela Zucconi entrò nel giro del cosiddetto «servizio sociale» e fondò con Maria Comandini Calogero la prima scuola non confessionale del servizio sociale.