Elogio di una guerriera
Su di lei sono state scritte pagine e pagine, spesso, di mielosa agiografia. Ma santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto santo (conosciuta anche come Teresa di Lisieux, la cui memoria liturgica ricorre proprio il 1° ottobre), la giovane monaca carmelitana spentasi ad appena 24 anni di età, nel 1897, canonizzata nel 1925, dichiarata, insieme a santa Giovanna d’Arco, patrona di Francia, e proclamata nel 1997, a cento anni dalla morte, dottore della Chiesa – terza donna nella storia dopo santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila –, tutto è tranne che sdolcinata, come ha sottolineato più volte anche papa Francesco, il quale, nell’ottobre 2023, in occasione del 150esimo anniversario della nascita, le ha dedicato addirittura un’esortazione apostolica – C’est la Confiance («È la fiducia») –. E come spiega magnificamente questo libro, firmato dal giovane pensatore francese Jean de Saint-Cheron – già noto in Italia per il volume Chi crede non è un borghese (Lev, 2023) –, che analizza a fondo, con il piglio del giornalista, l’acume del filosofo e lo stile appassionato del credente, la complessa e sfaccettata spiritualità della giovanissima santa, ripercorrendone l’intera breve esistenza.
«Nata in un’epoca in cui s’imparava il catechismo a memoria – scrive l’autore –, in una famiglia che non avrebbe potuto essere maggiormente cristiana, Teresa ha ben chiara in mente tutta una dottrina religiosa. Ma ciò che ben presto la distinguerà dai comuni mortali è che per lei la fede non è una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo, e nemmeno un convincimento. È una storia d’amore. E decide di viverla ogni giorno, come solo lei può viverla». Cioè, con il coraggio di una guerriera, viene da dire leggendo queste pagine. Una guerriera della misericordia…
Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»!