La nostra salvezza

Il bambino che nasce per noi ci fa rinascere a vita nuova, una vita piena per tutti, che non ha paura della morte e così la vince.
22 Dicembre 2020 | di

«Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane dalla sua normale, naturale rovina è, in definitiva, il fatto della natalità in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell’azione. È in altre parole la nascita di nuovi uomini, l’azione di cui essi sono capaci in virtù dell’esser nati.

Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell’esperienza umana. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua gloriosa e stringata espressione nelle poche parole con cui il Vangelo annunciò la “lieta novella” dell’Avvento: “un bambino è nato per noi”».

Sono parole della filosofa ebrea Hannah Arendt che riconosce come la buona notizia ci riguarda tutti. In virtù del miracolo della nascita, veniamo alla luce come una novità radicale, non deducibile da ciò che già esiste; e così contribuiamo alla pluralità del mondo e alla sua variegata bellezza. Avendo ricevuto la vita (che non ci siamo fabbricata da soli!) possiamo a nostra volta trasmetterla.

Poiché siamo stati generati, possiamo generare a nostra volta, e far esistere ciò che prima non c’era, e che senza di noi non esisterebbe. Grazie al miracolo della nascita, il divenire meccanico e inesorabile del mondo diventa avvenire inedito e aperto al nostro contributo di libertà. E il bambino che nasce per noi ci fa rinascere a vita nuova: non la «sicurezza» dove ciascuno per preservare se stesso non vive, ma la «salvezza», la vita piena per tutti, che non ha paura della morte e così la vince.

Buon Natale di speranza!

 

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Data di aggiornamento: 22 Dicembre 2020

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