02 Marzo 2025

L’eredità di padre Gonelli

Missionario cappuccino che nel 1949 lasciò l'Italia per trasferirsi in Australia, a Sydney padre Atanasio Gonelli divenne un punto di riferimento per la comunità italiana, offrendosi non solo come guida spirituale, ma anche come supporto concreto.
L’eredità di padre Gonelli
Da sinistra, Paolo Barlera, Stephanie Di Pasqua, Terry Brady, Caterina Laface; al leggio, Felice Montrone, Gianluca Rubagotti, Francesco Giacobbe, Filippo Navarra.

È il 1942. L’Europa è devastata dalla Seconda guerra mondiale. Le sirene d’allarme scandiscono le giornate, il razionamento stringe le famiglie in una morsa di sacrifici, e le notizie dal fronte riempiono l’aria di tensione. In questo contesto di paura e speranza, un giovane frate cappuccino trova conforto nelle sue riflessioni. Tra le pagine ingiallite di un diario, datato dal 1942 al 1944, emerge una voce che racconta con le contraddizioni di quel periodo. In una giornata segnata dalla routine del seminario, padre Atanasio Gonelli annota con stupore le parole di un frate in visita, che gli comunica con entusiasmo la vittoria dell’Italia sulla Spagna per 4-1. La partita si svolge il 19 aprile 1942, ma il risultato viene comunicato solo due giorni dopo, il 21 aprile. Questi frammenti di normalità rivelano un giovane frate sensibile, capace di trovare speranza anche nei momenti più bui.

Questa attitudine lo accompagna nel 1949, quando lascia l’Italia per trasferirsi in Australia come missionario cappuccino. A Sydney diventa rapidamente un punto di riferimento per la comunità italiana, offrendosi non solo come guida spirituale, ma anche come supporto concreto: trova lavoro ai migranti, organizza eventi e costruisce luoghi d’incontro dove riscoprire il senso di appartenenza. Non si limita a celebrare Messe, matrimoni e battesimi, ma crea scuole di lingua, attività sportive e ricreative per giovani, fonda l’Apia Club (Associazione polisportiva italo-australiana). È tra i fondatori del Coasit (Comitato assistenza italiani), attivo dal 1968, promotore della lingua e cultura italiana; e negli anni Sessanta diventa direttore del giornale «La Fiamma». Presente su numerosi altri media, supporta la crescita della giovane comunità italiana in Australia, consolidando il suo ruolo di guida per un’intera generazione di italiani.

Oggi il «Father Atanasio Gonelli Charitable Fund» porta avanti la sua opera. Il fondo, istituito nel 2011 per volere del frate, un anno prima della sua morte, nasce con l’intento di lasciare un’eredità duratura. Il presidente, Felice Montrone, spiega che padre Atanasio desiderava che la sua missione caritatevole continuasse anche dopo la sua dipartita. Grazie alle donazioni, il Fondo ha distribuito oltre 700mila dollari in progetti di assistenza: il 30% a famiglie in difficoltà, senzatetto e giovani svantaggiati; il 21% ad anziani, donne e bambini; il 14% per attrezzature mediche; e l’11% per la ricerca sul cancro. Altri contributi sostengono la ricerca sulla demenza, borse di studio per la lingua italiana e soccorsi in emergenze.

Ogni anno – questa volta il 2 marzo a Le Montage – la comunità italiana di Sydney si riunisce per il pranzo di beneficenza in onore di padre Gonelli. L’evento accoglie circa 600 partecipanti e le più alte cariche politiche della comunità italo-australiana, e celebra un uomo che si è sempre speso per gli altri. Padre Atanasio diceva: «Sono solo un povero frate. Forse è il Signore che lavora attraverso di me». La sua memoria continua a vivere attraverso le sue opere, che ancora oggi fanno del bene a migliaia di persone.

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»!

Data di aggiornamento: 02 Marzo 2025
Lascia un commento che verrà pubblicato