Mamma o non mamma?
«Cari Edoardo e Chiara, mi chiamo Giulia e sono una ragazza di 27 anni che sta decidendo per il proprio futuro. Ho un ragazzo da ormai 6 anni, purtroppo però tra noi ultimamente le cose non stanno andando bene, perché lui vorrebbe che io prendessi una decisione per una nostra casa futura. Il “problema” è che ne ho ereditata una parte di quella dei miei genitori, perché mio papà è venuto a mancare a gennaio. Il mio ragazzo mi sta chiedendo di andare incontro a lui prendendo una casa tutta nostra, per non avere mia mamma al piano di sopra o al piano di sotto, ma a me, avendone già una, sembra uno spreco di soldi comprarne un’altra. Questa cosa mi mette molto in crisi. Spero voi mi possiate aiutare».
Giulia
Cara Giulia, mal sopportiamo le regole rigide e aprioristiche e quindi non saremo sicuramente noi a dirti che «non si deve mai abitare vicino ai genitori di uno dei due sposi», ma neppure ti diremo che «se la coppia è unita non importa chi siano i vicini di casa». Non ci sono, infatti, regole buone per tutti. Ci sono invece principi che sono utili e che pertanto andrebbero rispettati. Andiamo a vederne qualcuno.
Umiltà. Essere umili non significa svalutarsi o non avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Come diceva Madre Teresa di Calcutta «l’umiltà non è altro che verità». Essere umili, nel vostro caso, significa allora non coltivare idee ingenue come il credere che le condizioni abitative non incideranno sulla vostra relazione affettiva, oppure che una mamma poco discreta potrà in futuro capire che non deve intromettersi. Una relazione di coppia è qualcosa da trattare con cura e una decisione così importante come quella della casa in cui abitare, se non è condivisa, avrà degli effetti negativi sulla relazione stessa. Essere umili significa essere consapevoli che non esistono coppie «unite», ma coppie che provano a esserlo prendendosi cura del legame attraverso le proprie azioni. La comunione di coppia è il frutto sfuggente di un percorso nel quale valutiamo, di volta in volta, gli effetti delle nostre scelte orientandole a un bene comune da costruire e tutelare, consapevoli che vi sono azioni che ci avvicinano e altre che ci allontanano. Le autovalutazioni non sono mai affidabili.
Per quanto riguarda la decisione abitativa, molto dipende dalla personalità di tua madre e dalla relazione tra te e lei. Si dovrebbe valutare se tua madre è una persona fortemente legata a te Giulia, che vive della tua vita oppure se ti ha cresciuta come persona distinta da sé e ora è una signora autonoma, che ha proprie amicizie e passioni. Ancora: chiediti se è discreta e rispettosa delle tue e vostre scelte. Tu, quanto ti senti responsabile della solitudine di tua mamma? Le vostre esistenze sono distinte o «invischiate»? Quanto hai paura di ferirla non andando a vivere vicino a lei? Questo tipo di valutazione non puoi farla tu, sarebbe troppo alto il rischio di distorsione percettiva della realtà e di autoinganno: sarebbe come chiedere a uno studente di correggersi da solo il compito e di darsi il voto. È bene che ne parli con qualcuno che conosce molto bene te e tua mamma, qualcuno che sa come vi rapportate e che tipo di relazione avete e che, soprattutto, non abbia un’idea ingenua sulla relazione di coppia e sulle dinamiche madre-figlia.
Prudenza. Se nutri dubbi sulla capacità di riservatezza di tua madre, oppure sulla tua capacità di contenerla o sulla possibilità che il tuo fidanzato possa instaurare una relazione serena con lei, meglio essere prudenti e non rischiare: tutela l’unità di coppia. Custodire la relazione. A meno che non vi sia una consapevolezza condivisa che tua mamma è una persona che sa stare al proprio posto e che tra di voi non c’è una relazione «invischiata», meglio non innestare la pianticina del vostro amore di coppia in un terreno contaminato dalla presenza di un «terzo» ingombrante. Non c’entra nulla il fatto che tua mamma ti voglia bene o meno (sicuramente te ne vuole), la questione è, come già scritto, custodire la vostra coppia.
Siete giovani e la scelta di poter risparmiare un po’ di soldi non acquistando una casa nuova ha un suo peso, ma non può essere questo il criterio primario su cui scegliere. Fatti i dovuti compromessi economici, la vostra abitazione deve essere uno spazio dove entrambi vi sentite «a casa», dove tutti e due percepite che la vostra relazione è protetta. Uno spazio che vi aiuti a costruire il vostro «noi». Parlane apertamente in questi termini con il tuo fidanzato: noi vi auguriamo che riusciate a compiere una scelta all’insegna di quel «qualcosa di nuovo» che solo voi potete iniziare a costruire insieme. Un abbraccio.
Edoardo e Chiara Vian
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