Mettiamo in tavola la pace
«Si tratta di trattare e non maltrattare, perché la prima causa di vita è la pace». Questa è una delle frasi che ha pronunciato Alessandro Bergonzoni in occasione de Il Tavolo delle Trattative, incontro/performance tenuto dal 5 al 10 febbraio scorso, nell’ambito di ArtCity nel centro storico di Bologna. Ma che cos’è Il Tavolo delle Trattative? È un’opera d’arte e il tavolo è sostenuto proprio da arti artificiali, cioè da protesi mandate da Emergency dall’Iran e che appartenevano a persone vittime delle mine anti-uomo, per «dare gambe alla pace». Tavolo al quale si sono seduti vari personaggi significativi della città, come il sindaco Matteo Lepore, il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, l’imam Yassine Laframe e il presidente della comunità ebraica Daniele De Paz.
Bergonzoni li ha fatti sedere tutti attorno al «Tavolo» e li ha invitati a scambiarsi i ruoli, nel senso che Lepore si è messo nei panni del cardinale e viceversa, così come l’imam in quelli del presidente della comunità ebraica e viceversa. A questo punto l’attore ha posto alcune domande per costruire un dialogo. Il cardinale, nel ruolo di sindaco, ha ribadito che mettersi nei panni degli altri, anche se è difficile, è quello che tutti siamo chiamati a fare, perché solo così si può preparare un dialogo autentico. E ha aggiunto: «La vita è relazione, la vita è l’arte del dialogo, per capire la vita non puoi non trovare l’Altro. Per far questo dobbiamo combattere la guerra, la preparazione della guerra […], per vincere la guerra dobbiamo partire dalla sofferenza [...] perché la guerra è qualcosa che ci riguarda tutti quanti». Questo incontro per la città di Bologna è stato un evento molto importante e creativo, in cui l’arte si è mescolata agli «arti», i ruoli si sono stravolti per dare spazio alla cultura, e le persone hanno messo la loro faccia per parlare di pace.
Una frase di Bergonzoni ha cambiato tutta la prospettiva: non ha detto infatti che «la prima causa di morte è la guerra», ma che «la prima causa di vita è la pace». Questo cambiamento è fondamentale per fare in modo che le politiche sulla pace siano efficaci. Il Tavolo delle Trattative sostenuto dalle protesi, le quali sono uno «scandalo» della distruzione umana, è una rappresentazione della possibilità di dare vita a un nuovo modo di ragionare; così questi arti artificiali, che rappresentano lo scandalo della «dis-truzione» della guerra e della morte, possono reggere un tavolo dove si passa dalla distruzione alla «is-truzione», cioè alla costruzione di un ragionamento.
E ho pensato che così come Alessandro Bergonzoni ha creato un «tavolo delle trattative», io ho inventato la mia «tavoletta del dialogo» attraverso la quale gli occhi sono obbligati a guardarsi, perché solo in questo modo ci si può mettere in relazione; perché se la guerra è un’«azione», la pace è una «relazione». Sembra solo un gioco di parole, ma è una realtà di pace. Dalla morte alla risurrezione. A tutti e a tutte buona Pasqua! E voi che cosa preferite: un «tavolo delle trattative» o una tavoletta del dialogo? Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
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