21 Novembre 2019

Oceano, il belcanto dei migranti

Un grandioso affresco corale sulla diaspora italiana del Novecento in Sud America, ispirato al romanzo «Sull’oceano» di Edmondo De Amicis. Musica e regia di Girolamo Deraco su libretto di Giuseppe Nicolò.
i saluti del cast al termine dello spettacolo Oceano
i saluti del cast al termine dello spettacolo Oceano
©Marko Nara

È bastato appena un anno di gestazione. L’idea è nata nel 2018 durante un incontro tra Girolamo Deraco, compositore e regista di fama internazionale, e l’ambasciatore d’Italia in Paraguay, Gabriele Annis. Poi il tocco del genio, quello di Deraco, e quest’anno è andata in scena, al Gran Teatro del Banco Central del Paraguay, l’opera lirica Oceano: la docu-opera multimediale sull’emigrazione italiana del Novecento in Sud America. Alla realizzazione del progetto hanno concorso anche il Centro Cultural de la República El Cabildo con la sua direttrice generale Margarita Morselli, l’Orchestra Sinfonica del Congresso Nazionale del Paraguay, il Coro Asunción Lírica, il Gran Teatro Lirico «José Asunción Flores» del Banco Central del Paraguay, la Scuola Italiana Dante Alighieri, e molti altri.

Deraco era stato invitato ad Asunción, capitale del Paraguay, dal maestro Diego Sánchez Haase (Direttore titolare dell’Orchestra Sinfonica del Congresso Nazionale del Paraguay) per tenere un corso di scrittura operistica per compositori: il «Puccini International Composition Opera Course», nato originariamente a Lucca, in Italia.

Oceano è un’opera che si tinge anche di vicende personali. Lo stesso Deraco ammette di aver conosciuto l’esperienza e il sacrificio dell’emigrazione: «Sono partito in treno dalla Calabria per andare a vivere in Toscana dove ho compiuto gli studi di composizione al Conservatorio. Tra le due regioni ci sono differenze culturali che io, fortunatamente, ho vissuto in modo positivo. Tutto ciò ha inciso molto sulle mie scelte di vita personali, professionali e familiari. Non nascondo che stare lontano da casa, dagli affetti, ti tempra per affrontare la vita, ma ci sono “prezzi” da pagare se si vuole “vedere” il mondo».

Il dramma di un’epoca

L’opera di Deraco ha preso spunto dal romanzo Sull’oceano incentrato sui poveri emigrati italiani, scritto da Edmondo De Amicis, autore anche del celeberrimo romanzo Cuore. Ma c’è un altro aspetto che rivela la modernità, anche in termini narrativi, di Oceano il cui sottotitolo non a caso è quello di docu-opera, «concepito dopo una lunga e felice discussione tra me e il librettista Giuseppe Nicolò – rivela Deraco –. Nei fatti, l’idea narrativa della docu-opera nasce proprio grazie a De Amicis che, salendo a bordo di un piroscafo vero (che nel suo romanzo sarà ribattezzato “Galileo”), in viaggio verso il Sud America, da Genova a Buenos Aires, diventa testimone – lui scrittore e documentarista veritiero – di ventidue giorni di viaggio» che non possiamo non immaginare come una peregrinazione sull’Atlantico in cui si mescolano il dramma dello sradicamento, l’incertezza del futuro e il timore di una patria perduta per sempre e, in molti casi, di affetti effettivamente mai più riannodati.

«I momenti di grande intensità che si trovano nel romanzo – rivela Deraco – sono stati trasformati poeticamente dal librettista Giuseppe Nicolò per costruire arie e grandi momenti drammaturgici». Le parti descrittive del romanzo, con un grande impatto emotivo, sono state evocate nell’opera lirica con l’utilizzo di una voce narrante. Ma quali sono i contatti tra il romanzo di De Amicis e l’attualità di un’opera come Oceano? Deraco non ha dubbi, e cita Italo Calvino «per il quale “Non esiste né un prima né un dopo né un altrove da cui immigrare”. Non è questione né di tempo, né di mezzi, né di cultura. L’uomo è stato sempre un migrante; è nella sua natura umana che nasce la ricerca di un posto migliore in cui vivere». Perciò «l’opera Oceano va letta con piglio storico e documentaristico – suggerisce Deraco –. Con un soggetto storico così ben connotato, la messa in scena è ispirata all’opera lirica tradizionale, sia dal punto di vista teatrale che musicale. Infatti, musicalmente, lo stile si rifà a una sorta di verismo, rivisto con gli occhi di oggi».

 

Leggi l’articolo completo sul numero di novembre 2019 del Messaggero di sant’Antonio edizione italiana per l’estero e nella corrispondente versione digitale.

Data di aggiornamento: 21 Novembre 2019
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