Punti di unione

La concretezza della vita mostra che ci sono punti di unione più profonda, punti di verità dell’umano che superano le categorie e restituiscono il senso della fratellanza: più forte dell’odio, più forte della morte.
02 Gennaio 2025 | di

Mi è capitato di recente di leggere un libro che sfugge a ogni classificazione letteraria e che tratta di qualcosa di realmente accaduto e drammaticamente attuale. Il libro si intitola Apeirogon, parola che indica un poligono dal numero infinito di lati. L’autore è Colum McCann, e i due protagonisti sono Bassam Aramin, palestinese, e Rami Elhanan, israeliano. La loro appartenenza a due popoli in guerra, che li rendeva nemici di fatto, è messa in crisi da un evento drammatico che sconvolge per sempre le loro vite, e li rende fratelli nel dolore: la figlia di Bassam, Abir, di 10 anni, è uccisa da un proiettile di gomma sparatole alla testa da un giovane militare israeliano, proprio mentre usciva da un negozio di caramelle con un piccolo dono per una compagna di scuola. La figlia di Rami, Smadar, di 11 anni, salta in aria con un kamikaze.

Il libro è costruito in 1.000 frammenti che, in modo quasi fotografico, fanno emergere una realtà paradossale eppure profondamente umana e umanizzante: la logica amico/nemico è una logica astratta, che ti ordina di odiare l’altro in quanto altro. Ma la concretezza della vita mostra che ci sono punti di unione più profonda, punti di verità dell’umano che superano le categorie e restituiscono il senso della fratellanza: più forte dell’odio, più forte della morte. Ora Rami e Bassam girano il mondo insieme, a testimoniare l’assurdità della guerra. Una luce in questi tempi bui.

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Data di aggiornamento: 02 Gennaio 2025

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