Sessismo, giovani in trappola
Le giornaliste del Gruppo 24 Ore, Chiara Di Cristofaro, Simona Rossitto e Livia Zancaner, attraverso il blog de «Il Sole 24 Ore» Alley Oop si occupano da tempo di violenza contro le donne.
Sulla scorta di questa esperienza si sono chieste se nelle nuove generazioni ci fossero segni di cambiamento rispetto al passato. E così è nato il libro dal titolo In trappola che è una sorta di inchiesta svolta in tante scuole italiane parlando con i ragazzi, interpellandoli anche con questionari anonimi per capire cosa pensassero della parità di genere, della violenza sulle donne, del linguaggio sessista. Ne è venuto fuori il ritratto di una generazione un po’ in trappola, come sintetizza appunto il titolo del libro, tra modelli del passato e aspirazioni a una società diversa in cui ci siano pari diritti, e con relazioni improntate al rispetto e non al controllo e al possesso.
Sembra che i giovani siano ormai a conoscenza dei temi della parità di genere, di cosa sia il linguaggio inclusivo e, d’altro canto, anche quello violento. Tuttavia luoghi comuni, espressioni gergali, azioni concrete si rifanno poi a vecchie etichette maschiliste, in un Paese come l’Italia dove sono in aumento le vittime di violenze sessuali, soprattutto tra le minorenni, e di femminicidi.
La violenza chiama in causa genitori, educatori, scuola, società, ma soprattutto internet e i social media, così come i linguaggi estremi di alcuni generi musicali che si rivolgono proprio ai giovani.
Ne parliamo con Simona Rossitto co-autrice del saggio dal titolo In trappola, sottotitolo: Giovani, parole e linguaggio. Come liberarsi da stereotipi e modelli sessisti, con prefazione dell’attrice Anna Foglietta e illustrazioni di Stefania Spanò, in arte Anarkikka, edito da «Il Sole 24 Ore».