Welles, Quinlan
Di Orson Welles, regista tra i più grandi della storia del cinema, bisognerebbe vedere tutti i film, e non dimenticare che, essendo anche un grande attore, ha dato a film altrui interpretazioni possenti. Cresciuto su Shakespeare, fu Macbeth anche al cinema, forse il personaggio più tragicamente feroce, accompagnato e istigato dalla perfida Lady sua moglie. Girò Macbeth con quattro soldi e con scenari di cartapesta, mentre la lavorazione di Otello (1949-51) tra Italia e Marocco fu una delle più tormentate e avventurose. In esso, affidò a Micheal Mac Liammoir la parte di Jago, il malvagio che nell’Otello di Verdi afferma: «Credo in un Dio crudel / che mi ha creato simile a sé».
Il «mysterium iniquitatis» angoscia da sempre i teologi e le persone comuni, ed è impossibile non confrontarcisi, nell’esperienza di ciascuno e nella Storia, e, per i migliori, non sfidarlo. Il Male è il dilemma centrale della creazione e ogni religione ha dovuto tenerne conto, e partire dalla scelta di santi e profeti di combatterlo. Anna Maria Ortese mi disse di non dimenticare che il male è nella natura, e che dunque bisogna agire per contrastarlo. E la Bibbia finisce con la scelta più radicale di tutte. «Mi dicono che ci sarà sempre la morte la violenza la malattia, ma questa realtà non l’accetto e non l’approvo, e faccio quello che posso per cambiarla» diceva Aldo Capitini.
La scelta del Bene è una sfida continua… Ma anche per questo bisogna esplorare i modi del Male, la presenza del Male nella storia, nella società, nell’individuo, come ha fatto Shakespeare e ha fatto nel ‘900 il suo allievo Orson Welles, di cui l’altro film più doloroso e convulso è un modesto e stupendo poliziesco, che si chiamò in Italia L’infernale Quinlan. Che tutti dovremmo aver visto. Non dimenticando un capolavoro di Robert Bresson, Il diavolo probabilmente, del 1978. Come il farsesco e terribile film di Kubrick Il dottor Stranamore, più attuale che mai al tempo di Putin...
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