Cosa significa «fare discernimento»?
Sulle pagine di Vocazione Francescana parliamo tanto di «discernimento», di «cammino per discernere la propria vocazione»… è una parola a noi ormai famigliare, che forse usiamo tante volte senza più avvertirne il peso e il significato profondo. Ma per tante persone, e forse anche per te che leggi, questo termine rimane oscuro, strano, tutto da comprendere: cosa vuol dire davvero «fare discernimento»? Cosa significa «discernere»? Rispondere a questa domanda è molto complesso… più volte abbiamo parlato di questo tema, approcciandolo da varie angolazioni diverse (qui trovi un’intera categoria di articoli sul discernimento). Oggi voglio provare a parlarne utilizzando un’immagine che spero possa esservi utile per comprendere meglio.
Siamo, noi stessi, un coro
Quella del coro (o dell’orchestra) forse è un’immagine un po’ inflazionata dentro i nostri ambienti di Chiesa: forse perché ce l’abbiamo spesso sotto gli occhi in molte celebrazioni, si utilizza spesso come metafora della comunità stessa. Si dice che ognuno di noi è una voce o uno strumento diverso, e tutti insieme, se ci accordiamo sul «la» del Vangelo, facciamo una splendida sinfonia. Certamente è un’immagine interessante ed efficace. Ma qui vorrei provare ad usarla in maniera diversa, più personale. Mettiamo per un attimo da parte l’aspetto «comunitario» e concentriamoci sulla singola persona, su di te che stai leggendo in questo momento. Se ti fermi un attimo ti accorgerai che tu stesso/a sei «un coro», o «un’orchestra». Sì, dentro di te si muovono mille voci, mille suoni diversi, di tonalità, timbri, melodie che abbracciano tanti generi, ritmi e sfumature differenti. Vero che è così? Allora si può dire che fare discernimento significa assumere il ruolo di un direttore di coro dentro noi stessi. Provo a spiegarmi meglio.
Fai discernimento quando diventi il direttore del coro che ti porti dentro
Siamo tante voci, tanti strumenti
Certamente dentro di noi, abbiamo detto, ci sono tante voci e suoni differenti. Ce ne accorgiamo subito, basta fermarsi un attimo ad ascoltare: ci portiamo dentro un intero mondo! Se vuoi in questo articolo ti suggerisco un piccolo esercizio che ti aiuta a prendere contatto con questo tuo mondo, «lo scanner interiore»: provare per credere! Tutte queste voci dentro di noi ci sono. Ma come stanno in relazione tra loro? Vanno ciascuna per conto proprio, in maniera autonoma e disorganizzata, oppure tendono ad accordarsi e risuonare l’una nell’altra?
Imparare a dirigere il nostro coro interiore
Ecco allora che qui entra in gioco il discernimento: quando piano piano io divento il direttore di coro (o di orchestra) della mia interiorità! Quando infatti queste voci ci esprimono in maniera sguaiata, disorganizzata, autonoma l’una dall’altra, noi ci sentiamo dispersi, divisi, disorientati, e certamente la nostra vita manca di senso, di orizzonte, di prospettiva. Perché sentiamo che noi siamo tutte queste voci, e abbiamo pezzi di noi stessi spersi qua e là, in contrasto e tensione tra loro.
Quando invece piano piano riusciamo ad accordare tra loro le nostre voci interiori, armonizzarle, dare loro un senso, un tono, una direzione, quando siamo noi a prendere il controllo sulla nostra interiorità, allora sì riusciamo a far esprimere al meglio ciascuna nostra potenzialità, e tutte insieme, in armonia, daranno voce ad un canto melodioso, che contribuirà alla bellezza di questo mondo.
L’esercizio che ci permette far entrare in sinfonia piano piano tutte le nostre voci tra loro e con la voce di Dio, che è sempre colui che dà il «la» che fa accordare tutti gli strumenti, si chiama proprio discernimento. Che davvero il Signore ci dia questa grazia, di diventare a poco a poco i nostri stessi «direttori di coro», di imparare ed esercitare l’arte del discernimento. Allora sì darà canto melodioso, allora sì daremo al mondo il meglio di noi, allora sì saremo un po’ di più «sale della terra e luce del mondo».
Vieni Signore, insegnaci tu questa via.
fra Nico – franico@vocazionefranescana.org
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